La cittadina canadese di Lytton, dove a inizio settimana era stata registrata la temperatura record di 49,6°C, è stata distrutta da un violento incendio

(Darryl Dyck/ The Canadian Press via AP)
(Darryl Dyck/ The Canadian Press via AP)

Mercoledì le poche centinaia di abitanti di Lytton, una località della British Columbia, nel sud-ovest del Canada, sono state costrette ad abbandonare le loro case a causa di un violento incendio che era iniziato nella zona. Le cause dell’incendio sono ancora sconosciute, ma nei giorni scorsi Lytton era stata colpita da un’eccezionale ondata di caldo che aveva interessato diverse zone del Nord America. Nel giro di poche ore la maggior parte degli edifici di Lytton sono stati distrutti dalle fiamme.

All’inizio della settimana a Lytton era stata registrata la temperatura di 49,6°C, un record per il Canada, e mercoledì i residenti erano stati allertati per un incendio che era iniziato poco più a sud. A devastare la località però è stato un altro incendio, che era stato segnalato circa un’ora dopo essere divampato: a causa dei forti venti, l’incendio si è propagato così in fretta da non lasciare nemmeno il tempo alle autorità locali di avvertire ufficialmente i residenti. Sui social media stanno circolando diversi video e testimonianze degli abitanti di Lytton che raccontano di aver preso velocemente dalle loro case le cose essenziali e di aver lasciato la città il più in fretta possibile, tra il fumo e le fiamme. In totale, dall’area sono state fatte evacuare più di mille persone.

Mercoledì, il governo della British Columbia aveva annunciato che nei cinque giorni precedenti nella provincia erano state accertate 486 morti improvvise per cause legate al grande caldo: di norma nello stesso periodo dell’anno la media delle morti registrate è 165.

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