In Canada sono stati trovati i resti di altre 182 persone vicino a un ex collegio per bambini indigeni

Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, si inginocchia davanti al memoriale allestito a Parliament Hill, a Ottawa, dopo la scoperta della fossa comune coi resti di 215 bambini indigeni di fine maggio. Primo giugno 2021 (Sean Kilpatrick/ The Canadian Press via AP, File)
Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, si inginocchia davanti al memoriale allestito a Parliament Hill, a Ottawa, dopo la scoperta della fossa comune coi resti di 215 bambini indigeni di fine maggio. Primo giugno 2021 (Sean Kilpatrick/ The Canadian Press via AP, File)

Il gruppo indigeno canadese dei Lower Kootenay ha detto di aver scoperto i resti di 182 persone sepolte vicino a un ex collegio per bambini indigeni vicino a Cranbrook, nella British Columbia (Canada). È il terzo caso di questo tipo nel giro di poco più di un mese. A fine maggio sempre nella British Columbia era stata scoperta una fossa comune con i resti di 215 bambini indigeni e la settimana scorsa erano state scoperte 751 tombe anonime vicino a un altro ex collegio nella provincia del Saskatchewan.

In un comunicato, i Lower Kootenay hanno detto che alcuni corpi sono stati ritrovati in fosse scavate a circa un metro di profondità nei paraggi della St Eugene’s Mission School, che era gestita dalla Chiesa cattolica e fu attiva dal 1912 ai primi anni Settanta. Tuttavia, è ancora presto per sapere se i resti appartengano a bambini indigeni che avevano frequentato il collegio, anche perché sono stati ritrovati in un cimitero che risale al 1865.

È stato calcolato che a partire dal Diciannovesimo secolo più di 150mila bambini delle Prime Nazioni – il nome con cui vengono chiamati i popoli autoctoni in Canada – furono costretti a trasferirsi in collegi cristiani come questo, dove vivevano e frequentavano le lezioni, ma soprattutto dovevano sottoporsi ai rigidi programmi di assimilazione culturale approvati dal governo. A oggi non ci sono stime precise, ma si pensa che migliaia di loro morirono per malattie, malnutrizione, negligenze o suicidio.

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