Cosa sappiamo degli omicidi di Ardea

L'uomo che ha ucciso due bambini e un anziano aveva ricevuto cure per disturbi psichici, e ha usato la pistola che apparteneva al padre

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

Domenica mattina un uomo ha ucciso a colpi d’arma da fuoco due bambini e un anziano ad Ardea, in provincia di Roma. Poco dopo l’uomo si è barricato in casa per alcune ore, e prima che i carabinieri vi facessero irruzione si è ucciso. Al momento non si conoscono le motivazioni del suo gesto, ma dalle prime informazioni sembra già chiaro che soffrisse di un disturbo psichico, che peraltro gli aveva causato dei problemi con alcune persone che vivevano nella zona.

L’uomo si chiamava Andrea Pignani, aveva 35 anni ed era ingegnere informatico e disoccupato. Viveva insieme alla madre in una casa del quartiere residenziale di Colle Romito, che si trova fuori dalla città, sul litorale, al confine con il comune di Anzio. Il padre, una ex guardia giurata, era morto sette mesi fa, e proprio la pistola del padre, una Beretta calibro 7,65, è stata usata da Pignani per i tre omicidi.

Sulla dinamica di ciò che è accaduto prima che Pignani sparasse ai bambini e all’anziano ci sono ancora questioni da approfondire: Repubblica scrive che verso le 11 Pignani sarebbe uscito di casa impugnando la pistola e avrebbe sparato contro un uomo che trasportava tronchi d’albero con una carriola, ma che questo sarebbe riuscito a sfuggire ai colpi. Due bambini che si trovavano in un parco nelle vicinanze a giocare (David e Daniel Fusinato, di 5 e 10 anni) si sarebbero messi a urlare per lo spavento.

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, Pignani avrebbe puntato la pistola contro i due bambini e un signore che passava in bicicletta (Salvatore Ranieri, un 74enne di Roma in villeggiatura ad Ardea) si sarebbe messo in mezzo per difenderli. Pignani ha sparato a tutti e tre, uccidendoli (non è chiaro a chi abbia sparato per primo).

Dopo i tre omicidi Pignani è tornato a casa sua, dove si è barricato. I carabinieri per circa tre ore hanno cercato di convincerlo ad arrendersi ma, quando alle 15 hanno fatto irruzione in casa, Pignani si era già ucciso sparandosi con la pistola del padre.

Nelle ore successive i carabinieri hanno cercato di ricostruire il passato di Pignani, per capire se avesse avuto precedenti. Si sa che non aveva rapporti di parentela né con Ranieri né con i due bambini, il cui padre, Domenico Fusinato, vive nel quartiere agli arresti domiciliari per essere stato in passato coinvolto in spaccio di droga. Romano Catini, presidente del Consorzio di via di Colle Romito ad Ardea, ha detto al Corriere della Sera che poche ore prima di sparare l’uomo aveva litigato con il padre dei bambini, «per futili motivi».

I giornali scrivono inoltre che nel maggio del 2020 Pignani aveva ricevuto un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio): dopo aver minacciato la madre con un coltello era stato portato in ospedale con la scorta dei militari. Catini ha detto che «era uscito dalla terapia dieci giorni fa, questo rende la sua detenzione dell’arma uno scandalo».

Il Tempo scrive inoltre che la morte del padre di Pignani non era nota alla stazione dei carabinieri di Tor San Lorenzo: la pistola era stata regolarmente denunciata dal padre ma nessuno della famiglia si era poi preoccupato di segnalarne la detenzione ai carabinieri dopo la morte dell’uomo.

Altre persone hanno raccontato che Pignani era una persona molto solitaria, che in passato si era ripetutamente lamentato per i lavori di potatura delle piante e che aveva già minacciato alcuni vicini di casa con la pistola. Repubblica scrive che alcuni residenti avevano telefonato al presidente del Consorzio per segnalare il fatto che Pignani girasse armato, ma che alla fine non era stata presentata nessuna denuncia formale ai carabinieri.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.

Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.

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