Con lo spoglio al 99%, Pedro Castillo si è dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali in Perù

(AP Photo/ Martin Mejia)
(AP Photo/ Martin Mejia)

Martedì Pedro Castillo, il candidato alle elezioni presidenziali del Perù per il partito di sinistra Perù Libero, si è dichiarato vincitore: lo spoglio non è ancora finito e da due giorni i risultati sono incerti, ma secondo quelli parziali Castillo ha ottenuto il 50,2 per cento dei voti sul 99 per cento di schede scrutinate. L’avversaria Keiko Fujimori, leader del partito populista di destra Forza Popolare, è ferma al 49,8 per cento. Lo scarto in voti assoluti è di poche decine di migliaia.

Castillo ha detto ai suoi sostenitori che «saremo un governo rispettoso della democrazia e della Costituzione e avremo un governo con stabilità finanziaria ed economica». Già lunedì invece Fujimori aveva denunciato una «serie di irregolarità» nello spoglio delle schede che proverebbero una «frode sistematica» nei processi elettorali: Fujimori non ha fornito prove né ulteriori dettagli, mentre diversi osservatori internazionali hanno detto che le operazioni di voto si sono svolte in maniera regolare ed efficace.

In base ai dati ufficiali, fino a ora sono state scrutinate il 99,3 per cento delle schede: Castillo ha ottenuto 8.725.105 voti contro gli 8.641.394 ottenuti da Fujimori: una differenza di circa 84mila voti. Entro mercoledì mattina (in Perù) dovrebbero essere scrutinate le ultime schede degli elettori residenti all’estero, provenienti da San Paolo, in Brasile, e Iquique, in Cile. Secondo l’Ufficio nazionale dei processi elettorali (ONPE), i voti degli elettori esteri, che per la maggior parte sono già stati scrutinati, sono stati in totale 85.225.

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