La Camera polacca ha ratificato la legge necessaria per accedere al Recovery Fund, evitando una crisi di governo

Il parlamento polacco durante il voto di martedì (AP Photo/Czarek Sokolowski)
Il parlamento polacco durante il voto di martedì (AP Photo/Czarek Sokolowski)

Il 4 maggio la Camera bassa del Parlamento polacco ha ratificato la “decisione sulle risorse proprie”, una legge chiesta dall’Unione Europa per aumentare i contributi nazionali al bilancio europeo e permettere così l’avvio del Next Generation EU, chiamato anche Recovery Fund, cioè il principale strumento comunitario per bilanciare la crisi innescata dalla pandemia da coronavirus.

Ciascun parlamento nazionale deve ratificare la legge, indicativamente entro la fine di giugno, in modo che la Commissione Europea abbia le garanzie economiche per ottenere sui mercati finanziari il prestito da 750 miliardi di euro che finanzierà il Next Generation EU. La Polonia è il 20esimo stato a ratificare la decisione: mancano ancora Austria, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Paesi Bassi, e Romania.

Ratificare la “decisione sulle risorse proprie” è necessario per potere accedere ai fondi del Next Generation EU. La Polonia è uno dei principali beneficiari dello strumento, con 58,7 miliardi fra prestiti e sussidi. Eppure nelle scorse settimane c’erano state molte discussioni all’interno del governo guidato dal partito di estrema destra Diritto e Giustizia (PiS) sull’approvazione della decisione. Il partito di destra Polonia Unita, uno dei due alleati di governo di PiS, si era detto contrario all’approvazione soprattutto per via della clausola del Next Generation EU che vincola l’erogazione dei fondi al rispetto dello stato di diritto: un problema enorme per uno stato semi-autoritario come la Polonia.

Alla fine Polonia Unita ha votato contro, ma l’accordo è stato ratificato grazie ai voti del partito di opposizione Lewica (“La Sinistra”), secondo cui la Polonia non poteva permettersi di fare a meno dei fondi del Next Generation EU. Quasi tutti i parlamentari di Coalizione Civica, il principale partito di opposizione, si sono invece astenuti spiegando che PiS non ha dato rassicurazioni sufficienti su come spenderà i fondi. La decisione è stata ratificata con 290 voti favorevoli, 33 contrari e 133 astenuti, e ora dovrà passare anche dal Senato.

Nel frattempo il governo polacco ha già consegnato alla Commissione Europea il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ovvero il documento con cui il paese spiega come intende spendere i finanziamenti del Next Generation EU.