L'Empire State Building avvolto dalle nuvole nel 1985 (Keystone/Getty Images)

I 90 anni dell’Empire State Building

Fu inaugurato il primo maggio 1931 e da allora è il grattacielo più riconoscibile di New York, e uno dei più famosi al mondo

L’Empire State Building è ancora oggi uno dei maggiori simboli della città di New York, di cui è stato a lungo il grattacielo più alto. Fu costruito tra il 1930 e il 1931 in stile art déco — come il vicino Chrysler Building — nel cuore di Manhattan, tra la Fitfh Avenue e la 34esima strada.

Il grattacielo è alto 381 metri ma contando anche l’antenna arriva a 443 metri. È costituito da 102 piani e normalmente è aperto al pubblico: in un anno viene visitato da circa 4 milioni di turisti. La sua caratteristica illuminazione viene usata spesso per celebrare ricorrenze, feste e avvenimenti speciali.

Grazie alla grande antenna montata sulla sua sommità, l’Empire State Building raggiunge complessivamente i 443,2 metri di altezza. Rimase l’edificio più alto al mondo per più di trent’anni dalla data della sua inaugurazione, novant’anni fa.

Dal giorno dell’attentato alle Torri Gemelle, nel 2001, tornò a essere l’edificio più alto di Manhattan fino alla costruzione del nuovo One World Trade Center, che con 541 metri è ora il palazzo più alto della metropoli.

L’Empire State Building e sullo sfondo le Torri Gemelle colpite dai due aeroplani di linea dirottati dai terroristi di al Qaida l’11 settembre 2001 (AP Photo/Marty Lederhandler)

La società che possiede il grattacielo, la Empire State Realty Trust Inc., quotata alla borsa di New York dal 2012, appartiene alla famiglia Malkin, proprietaria dell’edificio e di parte del territorio circostante dal 2002, anno in cui rilevò l’immobile dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ne fu proprietario per due anni.

Una valutazione dei danni causati dall’aeroplano B-25 che si scontrò sull’Empire State Building nel luglio del 1945 (AP Photo)

Tra i tanti avvenimenti di cui fu protagonista, si ricorda soprattutto quello del 28 luglio del 1945, quando fu colpito per errore da un aereo dell’aeronautica militare degli Stati Uniti tra il settantottesimo e il settantanovesimo piano. Nell’incidente, causato perlopiù dalla nebbia, morirono il pilota dell’aereo e altre tredici persone. Quel giorno le persone in strada pensarono a un attacco del Giappone, allora paese rimasto a combattere gli Stati Uniti nelle isole del Pacifico nei mesi finali della Seconda guerra mondiale.

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