I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 27 aprile

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 10.404 casi positivi da coronavirus e 373 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 23.060 (424 in meno di ieri), di cui 2.748 nei reparti di terapia intensiva (101 in meno di ieri) e 20.312 negli altri reparti (323 in meno di ieri). Sono stati analizzati 149.631 tamponi molecolari e 153.103 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 6,1 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,8 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 8.438 e i morti 301.

Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Campania (1.654), Lombardia (1.369), Puglia (1.056), Sicilia (940) e Lazio (939).

Le principali notizie della giornata
A partire da lunedì in buona parte dell’Italia è iniziata una graduale riduzione delle restrizioni applicate negli ultimi mesi per rallentare la diffusione del coronavirus, mentre è rimasto in vigore il coprifuoco, dalle 22 alle 5 del mattino. La decisione, che potrebbe essere rivista tra alcune settimane, ha portato a numerose polemiche e a un duro confronto nella maggioranza di governo. Il dibattito politico, però, ha perlopiù trascurato le evidenze scientifiche accumulate in questi mesi e che possono aiutare a rispondere a una domanda che in molti si erano già fatti lo scorso autunno: il coprifuoco è davvero utile contro la pandemia?

Il ritorno delle zone gialle, con la riapertura di musei, cinema e bar e ristoranti per il servizio all’aperto, non è stato accompagnato dal caldo e dal bel tempo dei giorni scorsi, ma nelle città i tavolini erano comunque popolati, dopo mesi di chiusure. In questo articolo abbiamo raccolto un po’ di foto del primo giorno delle riaperture in Italia.

Nell’ultimo anno a causa del coronavirus milioni di persone hanno perso temporaneamente la capacità di percepire e riconoscere gli odori, e molte di loro si sono accorti per la prima volta quanto l’olfatto sia importante e centrale nelle nostre esistenze. L’olfatto è stato trascurato a lungo dalla ricerca scientifica e anche per questo buona parte del suo funzionamento rimane un mistero. Complice la pandemia e i molti malati di COVID-19 che hanno segnalato di averlo perso per giorni, a volte per mesi, i ricercatori hanno però iniziato a mostrare un rinnovato interesse su ciò che determina la nostra capacità di distinguere il profumo di una torta appena sfornata dall’odore della benzina.

Da alcune settimane sui social network e su WhatsApp circolano storie simili che raccontano di medici che avvistano pazienti positivi al coronavirus al supermercato, li segnalano alle casse e scoprono infine che i positivi tra le corsie erano diversi, sei o sette a seconda delle versioni. Tutti gli indizi suggeriscono che si tratti di una bufala: lo raccontiamo meglio qui.

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