Nazanin Zaghari-Ratcliffe, donna con doppia cittadinanza iraniana e britannica detenuta in Iran dal 2016, è stata condannata a un altro anno di carcere

Una foto di Nazanin Zaghari-Ratcliffe esposta durante una manifestazione per la sua liberazione davanti all'ambasciata iraniana a Londra, nel gennaio del 2017 (Chris J Ratcliffe/ Getty Images)
Una foto di Nazanin Zaghari-Ratcliffe esposta durante una manifestazione per la sua liberazione davanti all'ambasciata iraniana a Londra, nel gennaio del 2017 (Chris J Ratcliffe/ Getty Images)

Nazanin Zaghari-Ratcliffe, cittadina con nazionalità sia britannica che iraniana detenuta in Iran da cinque anni, è stata condannata a un altro anno di carcere. Nel 2016 Zaghari-Ratcliffe, che lavorava per una ong impegnata a formare giornalisti e blogger in Iran, era stata condannata a cinque anni di carcere con l’accusa di aver «cospirato contro il governo iraniano». Lo scorso marzo aveva finito di scontare la pena agli arresti domiciliari, ma una settimana dopo la rimozione del braccialetto elettronico era stata nuovamente convocata da un tribunale iraniano con l’accusa di aver preso parte a una protesta antigovernativa 12 anni fa, hanno detto i suoi avvocati.

Il marito di Ratcliffe, Richard, ha spiegato che la donna non è ancora stata portata in carcere e che ha intenzione di fare ricorso in appello. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha detto che «non è affatto giusto che Zaghari-Ratcliffe sia stata condannata a un ulteriore periodo di detenzione» e che il governo «raddoppierà gli sforzi» per farla tornare a casa, anche con l’aiuto degli Stati Uniti.

Secondo Richard Ratcliffe, la nuova condanna della moglie è «chiaramente una tattica di negoziazione» da parte delle autorità iraniane rispetto ai colloqui in corso a Vienna per ripristinare l’accordo sul nucleare, che di fatto era stato affossato nel 2018 con il ritiro degli Stati Uniti per decisione dell’allora presidente americano Donald Trump.

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