Le elezioni presidenziali in Siria si terranno il 26 maggio

Bashar al Assad (Syrian Presidency Facebook page via AP, File)
Bashar al Assad (Syrian Presidency Facebook page via AP, File)

Domenica il parlamento siriano ha stabilito che le elezioni presidenziali si terranno il 26 maggio: saranno le seconde presidenziali da quando è iniziata la guerra nel paese, nel 2011, e molto probabilmente non saranno libere e saranno vinte dall’attuale presidente Bashar al Assad. Assad aveva già vinto quelle precedenti, tenute nel 2014 nel mezzo della guerra civile, con quasi il 90 per cento dei voti: anche in quell’occasione il voto non era stato libero.

Per la legge siriana potranno candidarsi solo le persone che hanno vissuto in maniera continuativa in Siria per i precedenti 10 anni: significa che i leader politici di opposizione in esilio non potranno presentarsi alle elezioni. I candidati inoltre dovranno avere l’appoggio di almeno 35 membri tra i 250 del parlamento siriano, che è dominato dal partito Baath, il cui leader è Assad. Il partito aveva ottenuto una larga maggioranza alle elezioni parlamentari dello scorso anno, definite dalle opposizioni una farsa.

I ministri degli Esteri di cinque paesi occidentali – Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti – hanno chiesto di boicottare le elezioni, che prevedono non saranno libere e serviranno solo a rafforzare il potere di Assad nel paese.