È morto a 82 anni Bernie Madoff, autore di una delle più grandi truffe di sempre

Bernard Madoff nel 2009 (AP Photo/ Louis Lanzano, File)
Bernard Madoff nel 2009 (AP Photo/ Louis Lanzano, File)

È morto a 82 anni Bernard Madoff, detto Bernie, il banchiere statunitense considerato uno dei più grandi truffatori di tutti i tempi per aver organizzato una gigantesca truffa basata sullo “schema Ponzi”, con cui aveva sottratto 65 miliardi di dollari a investitori che avevano affidato i loro risparmi alla sua società di consulenza. Madoff è morto per cause naturali in un carcere di Butner, in North Carolina, Stati Uniti, dove stava scontando una pena di 150 anni.

Madoff nacque a New York nel 1938, da una famiglia di ebrei di origine polacca. Dopo essersi laureato in Scienze Politiche, nel 1960 fondò la Bernard L. Madoff Investment Securities LLC, una società di brokeraggio che forniva denaro a chi volesse acquistare titoli e obbligazioni alla borsa di New York: la stessa di cui era alla guida quando venne arrestato, nel 2008.

Dopo alcuni anni, parallelamente all’attività di brokeraggio Madoff aprì all’interno della società una sezione di consulenza e di gestione del risparmio. In questa divisione lavoravano soltanto i suoi familiari e altre persone di assoluta fiducia. Con il tempo la società divenne molto nota, anche per essere particolarmente esclusiva: si diceva per esempio che chi volesse entrare tra i suoi investitori dovesse “conoscere qualcuno che conosceva Bernard”. In realtà Madoff non era così selettivo e prima dell’arresto aveva oltre 5mila clienti.

La gestione del risparmio dei clienti però si basava sul cosiddetto “schema Ponzi”: i soldi non venivano veramente investiti, ma depositati su un conto corrente da cui lo stesso Madoff li prelevava quando i clienti chiedevano la restituzione dell’investimento o i dividendi, cioè gli interessi fruttati. Lo “schema Ponzi” è destinato a esaurirsi quando gli interessi da pagare ai clienti superano gli investimenti raccolti: per Madoff questo avvenne nel dicembre del 2008, quando si scoprì che aveva sottratto illegalmente almeno 65 miliardi di dollari ai suoi clienti, alcuni dei quali importanti e famosi, come Steven Spielberg e Kevin Bacon.

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