La Russia ha chiesto alla Slovacchia di restituire le dosi del vaccino Sputnik V che aveva ricevuto

(Tibor Rosta/MTI via AP)
(Tibor Rosta/MTI via AP)

Giovedì la Russia ha chiesto alla Slovacchia di restituire le sue dosi del vaccino Sputnik V, dopo che l’ente che regola i farmaci in Slovacchia aveva detto di aver ricevuto dosi diverse da quelle esaminate internazionalmente, e di non avere abbastanza dati per stabilire rischi e benefici del vaccino. La Slovacchia aveva ricevuto 200mila dosi di Sputnik V a marzo, nonostante non fosse ancora stato approvato dall’EMA, l’agenzia europea dei medicinali. Non aveva però iniziato a somministrare il vaccino, e l’agenzia del paese che si occupa dei farmaci aveva cominciato a esaminarlo.

Sempre giovedì l’agenzia dei farmaci slovacca aveva detto che le dosi arrivate nel paese avevano caratteristiche diverse da quelle pubblicate sullo studio della rivista scientifica Lancet, e quindi anche dal vaccino attualmente sotto esame da parte dell’EMA. Aveva aggiunto che circa l’80 per cento dei dati non era stato fornito, nonostante diverse richieste.

La Russia ha negato le accuse, sostenendo che la Slovacchia non avesse svolto test adeguati in laboratori certificati, e ha detto che con quelle affermazioni la Slovacchia aveva violato i termini del contratto. La Russia ha quindi inviato una lettera al governo slovacco per chiedere che alcune dosi fossero mandate in un laboratorio certificato dell’Unione Europea per ulteriori test, e che il resto venisse restituito.

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