Una canzone dei Curiosity killed the cat

Ottima per questo suggerimento di estate, e le finestre aperte, almeno

(Photo by Marco Secchi/Getty Images)
(Photo by Marco Secchi/Getty Images)

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Il mio adeguamento alla civiltà attraverso la visione tardiva di West Wing si avvicina ormai al completamento: ieri ho visto la puntata in cui Toby Ziegler canticchia Suicide is painless.
È morto Patrick Juvet, cantante svizzero e molto biondo di memorabili successi europei con due o tre pezzi di discomusic negli anni Settanta.
Per fare gli spiritosi il primo d’aprile, i Counting Crows hanno finto di avere un nuovo disco.
Per percorsi della conversazione che sarebbero lunghi e noiosi da spiegare, oggi al Post è emersa Dove sta Zazà cantata da Murolo, e l’ho risentita daccapo tutta intera e quando arriva il verso della sorella ho riso da solo.

Hang on in there baby
Questa cosa dell’eccesso di pudore generale sui soldi, anche quelli guadagnati onestamente, ci sottrae un sacco di storie e di informazioni interessanti: io vorrei sempre sapere i conti di tutto, dalle aziende che producono i semafori, a quelli che affittano case su airbnb, a quanto Ferrero guadagna con le Fieste Ferrero. Fino alle economie personali, e mi incuriosiscono per esempio i bilanci dei musicisti: non tanto quelli famosi e ricchi (pochi) ma quelli in mezzo, abbastanza noti ma con entrate che non superano quelle di un dirigente d’azienda media, o quelli che “sbarcano il lunario” con collaborazioni e con molte date in piccoli locali, o tenendo corsi di chitarra. Tipo uno che era nei Diaframma, come se la cava?
Pagherei per una rubrica così, che superasse le riservatezze delle persone a dire quanto guadagnano e quanto spendono, e ci facesse capire meglio di cosa sono fatte le vite pratiche degli altri.

Per esempio, metti che sei il cantante dei Curiosity killed the cat: quindi non esattamente una “meteora”, definizione che secondo me si attaglia a quelli che in inglese chiamano “one hit wonder”, cioè che ne hanno infilata una sola. Non chiamerei i Cock Robin “meteore”, per esempio: sono andati forte per un po’, hanno venduto degli LP interi, hanno piazzato in classifica altri due o tre singoli, oltre a The promise you made.

I Curiosity killed the cat non hanno aggiunto granché alla storia della musica, ma alla fine degli anni Ottanta i due loro dischi hanno venduto, Misfits è stata famosa, Name and number è diventata doppiamente famosa grazie alla elaborazione dei De La Soul, eccetera. Il loro cantante si faceva notare per il cappello, avranno girato il mondo, guadagnato un po’ di soldi, fatto una vita piuttosto eccezionale, per pochi anni.
E ora lui cosa farà? Vedo che comunque era di buona e ricca famiglia, e vedo anche che sta un po’ invecchiato pure lui, e che ogni tanto canta in giro o si infila in qualche occasione per nostalgici degli anni Ottanta. Chissà se guadagna ancora con la musica?
Pagherei per una rubrica così.

Ma mi accontento anche della loro cover di una vecchia canzone, che fu l’ultima cosa con cui ebbero un po’ di successo, e ha uno stupendo arrangiamento disco a cui lui aggiunge una dote su cui in effetti erano meno ordinari del resto: gran voce con inclinazioni soul. Ottima per questo suggerimento di estate, e le finestre aperte, almeno

We’ll hear the thunder roar
Feel the lightening strike
At a point we both decided to meet
The same time tonight

(la canzone – con estese e immediate allusioni sessuali – era di Johnny Bristol, uscì nel 1974, dopo che lui aveva lavorato per anni come produttore con tutti i musicisti Motown più famosi)


Hang on in there baby su YouTube
Hang on in there baby su Spotify non c’è, quindi Johnny Bristol
Hang on in there baby su Apple Music non c’è, quindi Johnny Bristol