La protesta dell’ANM contro il piano vaccinale del governo

Il sindacato dei magistrati ha invitato a rallentare o sospendere i lavori dei tribunali se i magistrati non verranno vaccinati

(ALESSANDRO BIANCHI/ARCHIVIO - ANSA)
(ALESSANDRO BIANCHI/ARCHIVIO - ANSA)

L’Associazione Nazionale dei Magistrati (ANM), l’organo di rappresentanza sindacale dei magistrati, ha diffuso una nota in cui invita i dirigenti degli uffici giudiziari a rallentare o a sospendere il proprio lavoro: la nota è stata inviata per protestare contro la decisione del governo di eliminare i lavoratori del comparto giudiziario dalle categorie a rischio a cui somministrare in via prioritaria il vaccino contro il coronavirus.

Nella nota, inviata dalla Giunta Esecutiva Centrale dell’ANM, l’organo esecutivo dell’associazione, si dice che «il nuovo piano strategico vaccinale, modificando le Linee Guida approvate dal parlamento nel dicembre 2020, non prevede più, tra i gruppi target di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria, i lavoratori del comparto giustizia».

Il riferimento è al nuovo piano vaccinale introdotto a metà marzo dal Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo, e che ha attirato le critiche dell’ANM:

«Il governo considera il servizio giustizia con carattere di minore priorità rispetto ad altri servizi essenziali già sottoposti a vaccinazione, tanto da non ritenere doveroso rafforzare le condizioni che ne consentano la prosecuzione senza l’esposizione a pericolo per gli operatori»

L’esclusione del comparto giustizia dal piano vaccinale imporrà fin da subito, secondo l’ANM, un sensibile rallentamento di tutte le attività giudiziarie «che devono essere necessariamente svolte in presenza», causando un allungamento dei tempi di definizione dei processi.

Per questo motivo l’associazione ha invitato i lavoratori della giustizia a rallentare i lavori o addirittura a sospenderli: «L’ANM invita i dirigenti degli uffici giudiziari, con la sollecitudine che la gravità del momento richiede, ad adottare, a tutela della salute, energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attività dei rispettivi uffici, senza escludere, nei casi più estremi, anche la sospensione dell’attività giudiziaria non urgente».

Il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha commentato la nota dell’ANM dicendo che «la preoccupazione espressa da magistrati, avvocati e personale rispetto ai rischi di contagio negli uffici giudiziari è comprensibile e legittima» e che «la situazione di chi lavora nel settore giudiziario merita un urgente e utile approfondimento, che mi impegno a sollecitare, affinché l’emergenza pandemica, che già si è trasformata in emergenza economica, non diventi anche una catastrofe per l’amministrazione della giustizia».