L’FBI ha arrestato due leader dei Proud Boys e ne ha incriminati altri due per il loro coinvolgimento nell’assalto al Congresso

Un gruppo di Proud Boys, tra cui Joseph Biggs ed Ethan Nordean (a destra), marcia a Washington in sostegno dell'allora presidente Donald Trump. 6 gennaio 2021. (AP Photo/ Carolyn Kaster)
Un gruppo di Proud Boys, tra cui Joseph Biggs ed Ethan Nordean (a destra), marcia a Washington in sostegno dell'allora presidente Donald Trump. 6 gennaio 2021. (AP Photo/ Carolyn Kaster)

L’FBI ha arrestato due leader del gruppo di estrema destra dei Proud Boys e ha incriminato altri due esponenti del movimento per il loro coinvolgimento nell’assalto al palazzo del Congresso degli Stati Uniti, lo scorso 6 gennaio. Zach Rehl, presidente dei Proud Boys di Philadelphia, e Charles Donohoe, leader in North Carolina, sono stati arrestati con l’accusa di aver cospirato per ostacolare la polizia del Campidoglio e impedire che venisse certificata la vittoria di Joe Biden; Ethan Nordean e Joseph Biggs, che sono tra i principali esponenti del gruppo negli stati di Washington e Florida, sono stati incriminati (ma non arrestati) per essere stati coinvolti nell’organizzazione dell’assalto.

A oggi sono 13 le persone legate al gruppo dei Proud Boys che sono state accusate per i fatti collegati all’assalto del Congresso. Pochi giorni dopo l’attacco, il dipartimento di Giustizia aveva rivelato nuove informazioni su come i membri di alcuni gruppi di estrema destra, tra cui i Proud Boys, si fossero organizzati come milizie armate e coordinati tra loro per commettere atti di violenza durante l’assalto.

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