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  • Sabato 13 marzo 2021

Quelli non sono disertori italiani

Il Giornale ha pubblicato una nota foto di cinque sloveni fucilati dai soldati italiani nella Seconda guerra mondiale spacciandola per altro

Particolare della prima pagina del Giornale del 13 marzo 2021
Particolare della prima pagina del Giornale del 13 marzo 2021

Sulla prima pagina del Giornale di sabato 13 marzo c’è una fotografia in bianco e nero in cui un gruppo di soldati sta per sparare contro cinque uomini di spalle. La fotografia è stata usata dal quotidiano per illustrare una notizia che riguarda i soldati italiani che disertarono e furono fucilati durante la Prima guerra mondiale, dopo che il 10 marzo la Commissione Difesa del Senato aveva approvato una risoluzione per la loro riabilitazione. Però la fotografia scelta dal Giornale non raffigura «soldati italiani fucilati come traditori al fronte», come dice la didascalia: fu scattata nel 1942 e mostra cinque sloveni fucilati dall’esercito italiano.

Non è comunque la prima volta che questa fotografia viene spacciata per qualcosa di diverso da ciò che è, anzi tra giornalisti e storici è nota proprio per essere stata usata molte volte nel contesto sbagliato: di solito per illustrare articoli o iniziative sulle cosiddette foibe, le uccisioni di civili e soldati italiani da parte dei partigiani jugoslavi, avvenute alla fine e subito dopo la Seconda guerra mondiale. E infatti cercando “foibe” su Google con la ricerca per immagini, quella fotografia è tra i primi risultati.

L’originale della fotografia appartiene al Museo nazionale di storia contemporanea di Lubiana, in Slovenia, dove è archiviata col numero “1818”. Fu scattata nella località Dane, nel comune di Loška Dolina, che si trova nel sud della Slovenia. Dei cinque fucilati si conoscono i nomi – Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič ed Edvard Škerbec – mentre non si sa chi scattò la foto; probabilmente un militare italiano.

Forse il caso più noto in cui la fotografia dei fucilati di Dane venne usata nel modo sbagliato fu durante una puntata di Porta a porta del 2012: in quell’occasione la storica Alessandra Kersevan, presente in studio, spiegò che in realtà le persone fotografate poco prima di essere uccise erano «contadini sloveni».


Nei giorni successivi alla trasmissione, l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia chiese ai giornali di diffondere la fotografia spiegando però cosa mostrasse realmente.

Nonostante dal 2012 molti storici e giornalisti abbiano spiegato più volte cosa raffiguri la fotografia di Dane, l’immagine continua a essere usata nel modo sbagliato. È successo anche in occasione dell’ultimo “Giorno del ricordo”, la giornata dedicata ai morti sul confine orientale d’Italia e al cosiddetto “esodo” italiano alla fine della Seconda guerra mondiale: il 10 febbraio 2021 il sindaco di Verona Federico Sboarina (eletto col centrodestra) ha scritto un post su Facebook sulle foibe usando proprio la foto di Dane. Dopo alcune segnalazioni Sboarina ha cancellato il post, per poi rifarlo utilizzando un’altra immagine.

– Leggi anche: Perché ogni anno si litiga sulle foibe?