L’ONU ha condannato le violenze dei militari in Myanmar, ma per il momento non adotterà altre misure

(AP Photo/File, LaPresse)
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Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha chiesto all’unanimità che in Myanmar si torni alla situazione precedente al colpo di stato militare e ha condannato le violenze dei militari sui manifestanti, ma non ha minacciato sanzioni nei confronti della giunta militare del paese: il documento iniziale lo prevedeva, ma Cina, Russia, India e Vietnam si sono opposte a questa possibilità.

Il documento approvato dal Consiglio di Sicurezza è una “dichiarazione presidenziale”, che è meno importante di una “risoluzione”, ma finisce comunque nel registro ufficiale del Consiglio. Nel testo si chiede il rilascio immediato degli esponenti politici arrestati nel colpo di stato del primo febbraio, tra cui la leader Aung San Suu Kyi che aveva appena vinto le elezioni, e si sottolinea l’importanza della transizione democratica del paese.