Antonio Decaro su quanto sia lontano il PD dagli enti locali

Per gli amministratori è come la sonda Perseverance su Marte, dice il sindaco di Bari

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Il sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), ha parlato con Concita De Gregorio su Repubblica criticando duramente il Partito Democratico – il suo partito – per la decisione di entrare nel governo Draghi insieme a Lega e Forza Italia, dopo averlo escluso per settimane, nonché per la sempre più stretta collaborazione con il Movimento 5 Stelle. Più in generale, Decaro ha parlato della distanza tra gli organi centrali del partito e gli amministratori locali.

Sindaci e presidenti di enti locali vedono il partito come la sonda su Marte, Perseverance.
Mentre il Pd persevera in dinamiche di Palazzo, spartizione tra correnti, gli amministratori e i militanti stanno sulla terra a fare politica. È per questo che abbiamo vinto: nello stesso giorno in cui gli italiani votavano Salvini, Berlusconi, Grillo. Nella stessa cabina, a Bari, il Pd ha preso il 20 per cento, io il 67. Vale per Nardella, Gori, Ricci, Biffoni. Si vince così, non servono alchimie, dirette social, intergruppi.

Secondo Decaro, gli amministratori locali dovrebbero avere posto negli organismi dirigenti, «ma non per accrescere il loro potere, come chi lo desidera per sé potrebbe sospettare: per accrescere la forza del partito. Diciamo sempre: bisogna ascoltare il territorio. Non lo fa nessuno».

Nell’intervista Decaro ha insistito sul ruolo che hanno all’interno del PD le correnti, spiegando che è proprio sulla base di questa logica che sono stati scelti i ministri del PD nel governo Draghi: «il partito è ostaggio delle correnti e le correnti tengono in ostaggio il segretario», ha detto. Secondo Decaro «l’elenco dei ministri dato a Draghi era semplicemente la lista dei capicorrente». Ha parlato in particolare di Andrea Orlando, sostenendo che «chi ha fatto il ministro dell’Ambiente, della Giustizia e ora del Lavoro non mi pare che sia scelto sulla base delle competenze».

Sulla mancanza di ministre del PD, Decaro ha detto: «allora alle donne ho detto, ironicamente: fate una corrente anche voi, così la prossima volta avrete posto. Anche nella scelta dei sottosegretari si procede così: devi essere persona di fiducia del capocorrente che ti sceglie. E ancor prima, è così che si formano le liste. È per questo che non c’è dissenso e non emergono nuove figure. Ma il PD non può diventare una caserma».

Riguardo alla linea del partito, alla decisione di governare con Lega e Forza Italia e all’intergruppo creato al Senato col M5S, Decaro ha detto che lui stesso non sa cosa rispondere agli elettori che gliene chiedono i motivi. «La linea la leggo io stesso sui giornali. O Conte o il voto, poi Draghi, nessuno voto, no all’allargamento dell’alleanza, poi si è allargata. Per strada mi fermano per due cose: vaccini e lavoro».

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