Almeno 75 persone sono state uccise durante alcuni scontri tra bande avvenuti in tre carceri dell’Ecuador

I parenti dei prigionieri radunati fuori dal carcere di Turi a Cuenca, in Ecuador (Boris Romoleroux/API via AP, LaPresse)
I parenti dei prigionieri radunati fuori dal carcere di Turi a Cuenca, in Ecuador (Boris Romoleroux/API via AP, LaPresse)

Martedì almeno 75 persone sono state uccise e decine sono state ferite in tre carceri in Ecuador, durante scontri fra bande in lotta per avere il controllo delle strutture. Alcuni detenuti hanno registrato e diffuso video che testimoniano uccisioni cruente e decapitazioni. Il governo ha inviato 800 agenti di polizia per ristabilire l’ordine all’interno delle carceri, e ha incaricato l’esercito di imporre controlli rigorosi su armi, munizioni ed esplosivi. Le tre carceri sono nelle città di Guayaquil, a ovest del paese, Latacunga, al centro, e Cuenca, più a sud.

Dopo che la notizia delle rivolte e delle uccisioni si è diffusa, decine di parenti dei detenuti si sono radunati fuori dalle strutture per chiedere cosa stesse succedendo.

Nelle prigioni di alcuni paesi latinoamericani, quasi sempre sovraffollate, sono piuttosto frequenti gli scontri mortali e sanguinosi fra bande. Queste organizzazioni combattono per avere il controllo delle strutture, che vengono usate come centri di gestione dei traffici di droga e altre attività criminali.