È morto Ahmed Zaki Yamani, ex ministro del Petrolio saudita tra gli ideatori dell’embargo petrolifero del 1973

È morto a novant’anni Ahmed Zaki Yamani, che fu ministro del Petrolio e delle Risorse minerarie dell’Arabia Saudita dal 1962 al 1986. Yamani era noto in Occidente per essere stato uno degli ideatori dell’embargo del 1973 sulle esportazioni di petrolio dei paesi produttori verso gli Stati Uniti e molti altri stati occidentali. L’embargo aggravò profondamente la crisi economica che in quegli anni aveva cominciato a colpire Europa e Stati Uniti.

Il prezzo del petrolio aumentò in poche settimane del 400 per cento e questo causò una crisi energetica che ebbe effetti anche in Italia, segnando la fine del lungo periodo di rapida crescita economica cominciato negli anni Cinquanta. L’embargo fu deciso dall’Arabia Saudita, con Yamani come ministro, e da altri paesi arabi dell’OPEC, la principale organizzazione di paesi produttori di petrolio, come risposta all’appoggio degli Stati Uniti a Israele nella guerra dello Yom Kippur, nel 1973.

Yamani era nato alla Mecca nel 1930 e si era laureato in legge all’università Re Fuad I del Cairo nel 1951, per poi proseguire gli studi alla New York University e ad Harvard.

Nel 1975 Yamani, e altri ministri dell’OPEC, furono presi in ostaggio a Vienna da terroristi guidati da Ilich Ramírez Sánchez, noto anche come Carlos lo Sciacallo, che compì l’azione per conto del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Yamani fu poi liberato dopo una fuga in aereo prima in Libia e poi in Algeria.