Sono stati lanciati diversi razzi verso una base aerea statunitense in Iraq: una persona è stata uccisa e nove sono state ferite

I danni all'aeroporto di Erbil, in Iraq, causati dall'attacco missilistico (EPA/GAILAN HAJI/ANSA)
I danni all'aeroporto di Erbil, in Iraq, causati dall'attacco missilistico (EPA/GAILAN HAJI/ANSA)

Lunedì sera sono stati lanciati diversi razzi (circa 14, secondo il Guardian) verso una base aerea che ospita alcune truppe statunitensi, vicino all’aeroporto della città di Erbil, nel Kurdistan Iracheno: è stato ucciso un contractor, cioè un soldato professionista che lavora a pagamento in zone di guerra, e altre 9 persone sono state ferite.

L’attacco è stato rivendicato da un gruppo che si fa chiamare Awlya al Dam, che significa “i guardiani del sangue”: è una milizia emersa di recente, dietro la quale secondo molti ci sarebbero in realtà i principali gruppi ostili agli Stati Uniti sostenuti dall’Iran, tra cui Kataib Hezbollah.

La corrispondente della BBC dal Medio Oriente ha escluso che il contractor ucciso fosse di nazionalità americana: è un’eventualità rilevante, perché quando poco più di un anno fa un contractor americano fu ucciso in seguito al lancio di alcuni razzi, il governo statunitense aveva accusato dell’attacco Kataib Hezbollah, una milizia irachena molto legata all’Iran, e aveva risposto bombardando cinque siti controllati dalla milizia in Iraq e in Siria, uccidendo più di 20 persone. L’escalation di eventi successiva aveva poi portato all’uccisione di Qassem Suleimani.