Le regioni che cambieranno colore, da domenica

Abruzzo, Liguria, Toscana e la provincia di Trento diventeranno arancioni, la Sicilia tornerà gialla, ma ci saranno delle zone rosse locali

Il centro storico di Perugia senza persone a causa della zona rossa in vigore in tutta la provincia (ANSA/Danilo Nardoni)
Il centro storico di Perugia senza persone a causa della zona rossa in vigore in tutta la provincia (ANSA/Danilo Nardoni)

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che firmerà un’ordinanza con cui a partire da domenica 14 febbraio cambieranno le restrizioni in vigore in alcune regioni italiane per contenere la pandemia da coronavirus.

Le principali novità riguardano Abruzzo, Liguria, Toscana e provincia autonoma di Trento, che passeranno in “zona arancione”, cioè quella in cui ci si può muovere liberamente solo all’interno del proprio comune, e fuori solo per motivi lavorativi, di salute o situazioni di necessità. È comunque consentito, una sola volta al giorno, fare visita ad amici o parenti tra le 5 e le 22, all’interno del territorio comunale. Nelle zone arancioni non si possono consumare cibi e bevande all’interno o nelle immediate vicinanze di bar e ristoranti.

La maggior parte delle regioni resteranno in “zona gialla”, cioè quella con le minori restrizioni: ci si può muovere liberamente all’interno della propria regione o provincia autonoma senza bisogno di autocertificazione, ma resta in vigore il coprifuoco notturno tra le 22 e le 5. Sarà ancora una zona gialla “rinforzata”, quindi gli spostamenti verso altre regioni (anche se in zona gialla) saranno permessi solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute almeno fino al 25 febbraio.

– Leggi anche: Gli spostamenti tra le regioni gialle saranno vietati fino al 25 febbraio

Nessuna regione o provincia autonoma sarà inserita in “zona rossa”, ma all’interno della provincia autonoma di Bolzano e dell’Umbria sono previste particolari restrizioni che riguardano solo aree circoscritte. Da circa una settimana infatti sono tornate le cosiddette “zone rosse locali”, che l’Istituto superiore di sanità considera tra le strategie più efficaci per contrastare tempestivamente la diffusione del coronavirus.

– Leggi anche: Sono tornate le zone rosse locali

Le zone rosse locali in Umbria
Nonostante sia inserita in zona arancione, fino al 21 febbraio l’Umbria avrà la maggior parte dei territori sottoposti alle regole della zona rossa, cioè la provincia di Perugia – che è la più grande delle due province della regione – e i comuni di Amelia e San Venanzo, in provincia di Terni. Rispetto alla scorsa settimana sono comunque diminuiti i comuni in zona rossa: Lugnano in Teverina, Attigliano, Calvi dell’Umbria e Montegabbione torneranno a seguire le regole della zona arancione.

Maggiori restrizioni a Bolzano
La provincia autonoma di Bolzano, che per tutta la durata della pandemia si è mossa con particolare indipendenza, con una nuova ordinanza a partire dal 14 febbraio ha previsto misure più restrittive rispetto alla zona arancione che le era stata assegnata.

Per ridurre al minimo i contatti tra le persone in tutta la provincia autonoma sarà vietato fare visita ad amici e parenti, e resteranno aperti solo i negozi di generi alimentari e di «beni di uso quotidiano». I bar non potranno più fare asporto, mentre ai ristoranti sarà permesso. Verrà inoltre consentito di andare a lavoro, svolgere attività urgenti e inderogabili e andare a trovare un o una partner anche fuori dal proprio comune, mentre si potrà partecipare alle funzioni religiose solo all’interno del proprio comune. Le nuove misure resteranno in vigore fino al 28 febbraio.