• Mondo
  • Giovedì 11 febbraio 2021

Tre persone sono sopravvissute per 33 giorni su un’isola deserta

Dopo un naufragio sono rimasti bloccati ad Anguilla Cay, nelle Bahamas: hanno vissuto mangiando cocco, molluschi e topi

Due delle tre persone salvate sull'isola disabitata alle Bahamas. Screenshot del servizio televisivo di Fox News (YouTube)
Due delle tre persone salvate sull'isola disabitata alle Bahamas. Screenshot del servizio televisivo di Fox News (YouTube)

Martedì la Guardia Costiera statunitense ha soccorso tre persone che erano rimaste bloccate su un’isola disabitata dell’arcipelago delle Bahamas, che si trova a nord di Cuba e a est della Florida. I tre, di nazionalità cubana, erano stati avvistati lunedì durante un giro aereo di ricognizione: stanno bene, erano sull’isola da 33 giorni e avevano costruito una bandiera con materiali di recupero nella speranza che qualcuno li notasse.

Lunedì il comandante della Guardia Costiera statunitense, Riley Beecher, stava svolgendo uno dei consueti voli di ricognizione al largo della Florida. Come ha raccontato al New York Times, aveva sorvolato diverse volte queste zone e conosceva anche l’isola disabitata di Anguilla Cay, che assieme ad altri atolli e isolotti si trova una cinquantina di chilometri a nord di Cuba.

Questa volta, però, mentre volava a un’altitudine di circa 150 metri, ha notato qualcosa di insolito che lo ha colpito: una specie di bandiera.

«Mentre ci avvicinavamo», ha detto Beecher, «due persone sono saltate fuori proprio accanto alla bandiera e ci sono venute incontro agitando le braccia in maniera frenetica, facendoci cenno di scendere». Anche a quella distanza Beecher è riuscito a capire che erano «davvero sofferenti».

– Leggi anche: La tribù più isolata del mondo

L’equipaggio del volo ha così calato cibo, acqua e una radio, attraverso la quale ha iniziato a comunicare con le persone che erano sull’isola. Loro hanno detto di essere di Cuba e che erano insieme a una donna, che aveva bisogno di cure mediche. Hanno raccontato che prima di naufragare erano a bordo di una barca, quando una tempesta li aveva sorpresi: dopo il naufragio avevano raggiunto l’isola a nuoto e poi erano rimasti bloccati lì per 33 giorni. Al momento non si sa se i tre cubani stessero cercando di arrivare negli Stati Uniti illegalmente o se si fossero semplicemente persi mentre erano in barca.

Nei 33 giorni in cui sono stati bloccati sull’isola sono sopravvissuti mangiando cocco, molluschi e topi.

Poco dopo l’avvistamento è arrivato anche un secondo aereo della Guardia Costiera. Il comandante, Justin Dougherty, ha fatto calare un pacco contenente bottiglie d’acqua, giubbotti salvagenti, bustine di zucchero e «qualsiasi altro tipo di cibo avessimo con noi». L’equipaggio ha raccomandato ai tre di non mangiare troppo velocemente e li ha rassicurati sul fatto che presto sarebbero arrivati una barca o un elicottero per soccorrerli.

Per via delle condizioni meteo le tre persone sono state soccorse dalla Guardia Costiera solo martedì e poi sono state portate al Centro medico Lower Keys, nell’isola di Key West, in Florida. A parte la forte disidratazione, nessuno di loro era ferito. Dopo gli esami medici, i tre sono passati sotto la custodia del Border Patrol, cioè la polizia che sorveglia i confini statunitensi, che li ha trasferiti all’Agenzia federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione (ICE).


– Leggi anche: Un naufragio lungo 15 mesi