In Myanmar sono continuate anche martedì le proteste di migliaia di persone contro il colpo di stato guidato dall’esercito, nonostante i militari avessero vietato i raduni con più di 5 persone nelle città di Yangon e Mandalay e avessero imposto un coprifuoco. La polizia ha usato cannoni ad acqua per disperdere la folla nella capitale Naypyidaw e ci sono stati feriti non gravi: non si hanno notizie di altre violenze.
Oltre alla capitale, sono molte le città in tutto il paese in cui si protesta dal 2 febbraio, il giorno dopo il colpo di stato che ha portato all’arresto di Aung San Suu Kyi, la leader politica che aveva vinto di gran lunga le ultime elezioni. Le manifestazioni hanno coinvolto buona parte della popolazione: insegnanti, avvocati, dipendenti del governo e personaggi famosi dello sport, del cinema e della musica. Secondo il corrispondente della BBC in Myanmar, è lecito aspettarsi che le proteste continuino e diventino più organizzate nei prossimi giorni.