Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera, ha sospeso la collaborazione con l’Ungheria

(Zoltan Gergely Kelemen/MTI via AP)
(Zoltan Gergely Kelemen/MTI via AP)

Frontex, l’agenzia di guardia di frontiera dell’Unione Europea, ha sospeso la propria collaborazione con l’Ungheria dopo che una sentenza della Corte di giustizia europea ha certificato che la guardia di frontiera ungherese compie sistematicamente dei respingimenti illegali di richiedenti asilo al confine con la Serbia. La sentenza è stata emessa il 17 dicembre. «I nostri sforzi per proteggere le frontiere esterne dell’Unione Europea possono essere efficaci solo se la nostra cooperazione e le nostre attività non violano le leggi europee», ha detto un portavoce di Frontex al New York Times.

È noto da anni che l’Ungheria, un paese guidato da un governo semi-autoritario di estrema destra, respinge i richiedenti asilo che entrano nel proprio territorio senza dare loro la possibilità di chiedere protezione, come previsto dalle leggi europee. Secondo una ong ungherese che si occupa di migranti, la Magyar Helsinki Bizottság, dal 2016 a oggi l’Ungheria ha respinto più di 50mila richiedenti asilo, la maggior parte dei quali è stata rimandata in Serbia.

La decisione di sospendere la propria collaborazione con le forze dell’ordine ungheresi è stata presa in autonomia da Frontex. La misura è stata presa in un periodo in cui Frontex stessa è accusata di collaborare a respingimenti illegali in varie parti d’Europa: la Commissione Europea ha criticato l’agenzia per la scarsa trasparenza sulle sue operazioni, e diversi membri del Parlamento Europeo hanno chiesto le dimissioni del capo dell’agenzia, Fabrice Leggeri.

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