I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 26 gennaio

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 10.593 nuovi casi positivi da coronavirus e 541 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 23.727 (69 in meno di ieri), di cui 2.372 nei reparti di terapia intensiva (49 in meno di ieri) e 21.355 negli altri reparti (118 in meno di ieri). Sono stati analizzati in totale 108.123 tamponi molecolari e 131.979 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,5 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,1 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 8.561 e i morti 420.

Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.230), Lazio (1.039), Puglia (995), Emilia-Romagna (993) e Campania (976).

Le principali notizie della giornata
• Lunedì sera l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha comunicato che presso il Laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese è stato individuato un contagio della cosiddetta “variante brasiliana” del coronavirus, il primo in Italia. ANSA ha spiegato che si tratta di un uomo che nei giorni scorsi era risultato positivo al tampone dopo essere rientrato dal Brasile in Italia, all’aeroporto di Malpensa, con scalo a Madrid. Il dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS è in attesa di ricevere il campione del tampone «per poter completare la sequenza dell’intero genoma al fine di confermare che si tratti della cosiddetta “variante brasiliana”, come emerso dalle prime analisi».

• Oggi pomeriggio il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, ha spiegato che l’Istituto Zooprofilattico di Pescara ha riscontrato tre casi di positività alla “variante brasiliana”: una famiglia della provincia dell’Aquila che era rientrata dal Brasile per la quale è stato disposto l’isolamento; la variante verrà sottoposta al vaccino per verificarne la risposta.

• In questi giorni la Commissione Europea ha proposto di introdurre un nuovo colore oltre a quelli che sono già utilizzati per individuare le aree più a rischio nei paesi dell’Unione e per raccomandare eventuali restrizioni negli spostamenti. Alle aree verdi, arancioni, rosse e grigie la Commissione ha proposto di aggiungere quelle “rosso scuro”, colore che indicherebbe le zone in cui il virus si sta diffondendo a ritmi elevati e verrebbe introdotto quando nell’arco di 14 giorni siano stati riscontrati più di 500 contagi ogni 100mila abitanti. La misura, comunque, deve ancora essere approvata.

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