È morto a 91 anni l’alpinista Cesare Maestri

È morto a 91 anni l’alpinista e scrittore trentino Cesare Maestri, noto soprattutto per le sue scalate nelle Dolomiti negli anni Cinquanta e per due celebri e controversi tentativi di salire in cima al Cerro Torre, una montagna in Patagonia considerata tra le più inaccessibili al mondo. Maestri era soprannominato “il ragno delle Dolomiti”, ed è ricordato per le sue salite sul Croz dell’Altissimo, sul Sassolungo, sul Monte Civetta e sul Cimon della Pala, tra gli altri. Scrisse diversi libri autobiografici per raccontare la sua attività di alpinista, che comunque non abbandonò fino all’età avanzata, e collaborò anche con diversi giornali. Tra le cose per cui era famoso c’era la singolare abitudine di scendere le pareti “disarrampicando”, in discesa, dopo averle salite.

Nel corso della sua vita fece circa 3.500 salite, di cui un terzo in solitaria. Nel 1959 provò a scalare il Cerro Torre in Patagonia, insieme a Cesarino Fava e Toni Egger, che morì durante la discesa travolto da una valanga. Maestri sostenne sempre di essere arrivato in cima, in quella che sarebbe stata la prima ascesa della montagna, ma non aveva prove e la scalata fu messa in discussione. Una decina di anni dopo tornò sulla montagna, in un nuovo tentativo altrettanto controverso: portò con sé un compressore per piantare i chiodi nella parete, in modo da proteggere meglio la salita, una pratica piuttosto estrema e insolita che provocò scandalo nel mondo dell’arrampicata.

Ne ha dato notizia il figlio, Gian Maestri, con un messaggio sui social network in cui ha scritto: «Questa volta Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata sulla sua vita. Un abbraccio forte a chi gli ha voluto bene».

Questa volta Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata sulla sua vita.
Un abbraccio forte a chi gli ha voluto bene.

Pubblicato da Gian Maestri su Martedì 19 gennaio 2021