• Italia
  • Domenica 17 gennaio 2021

Quali regole sono in vigore da oggi

Che limitazioni e divieti ci sono nelle varie regioni, ora che ci sono nuovi colori e un nuovo DPCM per contenere l'epidemia

(ANSA / JESSICA PASQUALON)
(ANSA / JESSICA PASQUALON)

Da domenica 17 gennaio Lombardia, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano sono in zona rossa, la classificazione che prevede le misure restrittive più rigide per contenere l’epidemia da coronavirus. Altre 12 regioni sono in zona arancione, e Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e provincia autonoma di Trento sono in zona gialla. A seconda del colore, valgono regole diverse, che sono simili a quelle applicate nelle scorse settimane, con alcune modifiche introdotte da un nuovo DPCM entrato in vigore sabato.

Cos’è cambiato con l’ultimo DPCM

• La “deroga sulle visite”, che consente una volta al giorno di andare a trovare qualcuno, a patto di essere al massimo in due, è valida soltanto nel territorio del proprio comune per le regioni arancioni e rosse. Nelle regioni gialle, vale per tutta la regione.

• I bar non possono più vendere bevande d’asporto dopo le 18.

• I musei sono aperti nei feriali nelle regioni gialle.

• Giornali e tv dicono da sabato che l’ultimo DPCM permette di raggiungere le seconde case anche fuori dalla propria regione, cosa che prima era vietata. Tutto nasce dal fatto che nel nuovo testo manca una frase che in quello precedente vietava esplicitamente questi spostamenti: ciò detto, il nuovo DPCM nemmeno li permette esplicitamente. L’ambiguità ha portato in molti a sostenere che d’ora in poi gli spostamenti verso le seconde case fuori regione siano permessi, e sembra che questa interpretazione si sia ormai diffusa: in realtà non è affatto così chiaro, e il governo ancora non ha chiarito la questione nelle risposte alle domande frequenti (FAQ). Visto com’è andata la comunicazione del governo e dei giornali sulla questione, è difficile prevedere quale sarà concretamente l’interpretazione seguita dalle forze dell’ordine negli eventuali controlli.

Zona rossa

• Spostamenti consentiti solo per lavoro, salute o necessità, o per rientrare al domicilio, residenza o abitazione.

• Le visite in due persone a casa di qualcuno sono permesse solo nel proprio comune, e bisogna rientrare a casa entro le 22.

• Chi è residente in un comune con meno di 5mila abitanti può spostarsi per una visita a casa di qualcuno, al massimo in due, a una distanza non superiore a 30 chilometri fuori dai confini del comune stesso, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

• Tutti i negozi non essenziali sono chiusi, ristoranti e bar possono fare asporto (i bar solo fino alle 18) e consegne a domicilio.

• La didattica è a distanza dalla seconda media in su.

Zona arancione

• Gli spostamenti nel proprio comune sono permessi senza limitazioni e senza bisogno di motivazioni particolari.

• Le visite in due persone a casa di qualcuno sono permesse solo nel proprio comune.

• Chi è residente in un comune con meno di 5mila abitanti può spostarsi per una distanza non superiore a 30 chilometri fuori dai confini del comune stesso, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

• I negozi sono aperti, ristoranti e bar possono fare asporto (i bar solo fino alle 18) e consegne a domicilio.

• C’è il coprifuoco dalle 22 alle 5.

• La didattica è in presenza fino alla terza media, per le superiori è in presenza almeno al 50 per cento e fino ad un massimo del 75 per cento delle ore di lezione. Ma alcune regioni si sono organizzate e si stanno organizzando autonomamente per posticipare la riapertura delle scuole.

Zone gialle

• Gli spostamenti nella propria regione sono permessi senza bisogno di essere giustificati.

• Le visite in due persone a casa di qualcuno sono permesse nella propria regione.

• Sono aperti anche i bar e ristoranti per il consumo sul posto fino alle 18.

• C’è il coprifuoco dalle 22 alle 5.

• La didattica è in presenza fino alla terza media, per le superiori è in presenza almeno al 50 per cento e fino ad un massimo del 75 per cento delle ore di lezione. Ma alcune regioni si sono organizzate e si stanno organizzando autonomamente per posticipare la riapertura delle scuole.