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  • Sabato 16 gennaio 2021

È cominciata la più grande campagna vaccinale del mondo

Entro luglio l'India progetta di vaccinare contro il coronavirus 300 milioni di persone

La vaccinazione di un'operatrice sanitaria a Mumbai, in India, il 16 gennaio 2021 (AP Photo/Rajanish Kakade, La Presse)
La vaccinazione di un'operatrice sanitaria a Mumbai, in India, il 16 gennaio 2021 (AP Photo/Rajanish Kakade, La Presse)

Sabato anche in India sono cominciate le vaccinazioni contro il coronavirus, a partire dai lavoratori sanitari. Nel paese vivono quasi 1,4 miliardi di persone e il governo spera di vaccinarne 300 milioni, tra cui 30 milioni di medici, infermieri e altri operatori sanitari e, a seguire, 270 milioni di persone con più di 50 anni o patologie che li rendono particolarmente vulnerabili al COVID-19, entro luglio.

Sarà probabilmente la più grande campagna vaccinale del mondo. L’India produce circa il 60 per cento di tutti i vaccini prodotti nel mondo e ogni anno vaccina per diverse malattie circa 55 milioni di persone: ha dunque molta esperienza in fatto di campagne vaccinali.

Secondo le previsioni del ministero della Salute, nel corso della giornata di oggi saranno vaccinate circa 300mila persone in tutto il paese. Il primo vaccino è stato somministrato all’All Indian Institute of Medical Sciences a New Delhi. Poco prima il primo ministro indiano Narendra Modi aveva tenuto un discorso trasmesso in tv per annunciare l’inizio della campagna vaccinale e invitare tutti i cittadini a non credere «alle voci sulla sicurezza dei vaccini».

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Attualmente in India è stato autorizzato l’uso emergenziale di due vaccini contro il coronavirus: quello di AstraZeneca, sviluppato in collaborazione con l’università di Oxford e prodotto localmente dal Serum Institute of India, il più grande produttore mondiale di vaccini, e quello della società indiana Bharat Biotech. L’agenzia governativa indiana che si occupa dell’autorizzazione dei farmaci ha detto che entrambe le aziende produttrici dei vaccini hanno presentato dei dati che ne dimostrano la sicurezza. Tra gli esperti e i politici dell’opposizione però c’è preoccupazione riguardo al vaccino di Bharat Biotech: pensano che sia stato autorizzato in modo sbrigativo, con un processo poco trasparente. Non è ancora stato sottoposto a test clinici di larga scala, e i lavoratori sanitari comunque non possono scegliere quale dei due vaccini ricevere.

Il vaccino di Pfizer-BioNTech, già usato in molti paesi dopo essere stato il primo a essere approvato negli Stati Uniti e in Europa, è poco adatto per le vaccinazioni in India perché i flaconcini che lo contengono devono essere conservati a -70 °C e possono essere spostati un numero limitato di volte: ma in India le temperature estive possono raggiungere i 50 °C e molte zone non sono collegate in modo efficiente, per cui è preferibile usare vaccini più pratici.

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Non è chiaro se Modi, che ha 70 anni, sia stato vaccinato come altri leader politici del mondo. Il governo indiano ha detto che i politici non saranno considerati una categoria prioritaria nella prima fase delle vaccinazioni.