Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha sospeso l’ordinanza regionale che stabiliva la didattica a distanza per le superiori fino al 31 gennaio

Massimiliano Fedriga, Trieste, 5 maggio 2020
(ANSA/GIOVANNI MONTENERO)
Massimiliano Fedriga, Trieste, 5 maggio 2020 (ANSA/GIOVANNI MONTENERO)

Il Tar (tribunale amministrativo regionale) del Friuli Venezia Giulia ha sospeso l’ordinanza firmata il 4 gennaio dal presidente Massimiliano Fedriga che prevedeva la didattica a distanza al 100 per cento per gli studenti delle scuole superiori fino al 31 gennaio. Il Tar ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori. I giudici del tribunale amministrativo hanno definito le motivazioni alla base dell’ordinanza «illogiche». Inoltre determinano «una disparità di trattamento rispetto alle aperture di altre attività che, pur avendo contribuito a tale dato statistico (sul contagio da coronavirus), purtuttavia continuano a essere permesse». Massimiliano Fedriga ha ribadito la linea della regione e ha annunciato che firmerà una nuova ordinanza che di fatto supererà la decisione del Tar.

Il Friuli Venezia Giulia, come molte altre regioni, aveva deciso di introdurre per le scuole misure più restrittive rispetto al decreto legge del 5 gennaio, che stabiliva la ripresa delle attività in presenza al 50 per cento negli istituti superiori a partire dall’11 gennaio. Oggi il Tar dell’Emilia Romagna ha preso un’analoga decisione, come aveva fatto quello della Lombardia mercoledì.