(AP Photo/Amr Nabil, File)

L’Arabia Saudita ridurrà di circa un milione di barili al giorno la sua produzione di petrolio

L’Arabia Saudita, uno dei principali produttori di petrolio al mondo, ha annunciato che a partire da febbraio ridurrà la sua produzione di petrolio di circa un milione di barili al giorno, portandola a poco più di otto milioni. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Energia saudita, Abdulaziz bin Salman, spiegando che la decisione è stata presa dal suo fratellastro Mohammed bin Salman, principe ereditario e leader di fatto del paese.

Secondo gli esperti, la decisione dell’Arabia Saudita ha come obiettivo quello di stabilizzare i prezzi del mercato in un periodo di grande incertezza dovuta alla pandemia, durante la quale il consumo di petrolio si è ridotto in diverse parti del mondo. In seguito all’annuncio dell’Arabia Saudita, i principali indici del prezzo del petrolio al barile hanno superato i 50 dollari, cosa che non accadeva da diversi mesi.

La presa di posizione dell’Arabia Saudita è stata accolta positivamente dall’OPEC+, l’organizzazione mondiale che riunisce i principali paesi produttori di petrolio nel suo formato allargato, nonostante nei giorni scorsi alcuni paesi abbiano preso decisioni diverse: la Russia, temendo che una riduzione nella produzione di petrolio lasci importante quote di mercato al gas naturale statunitense, ha annunciato invece un piccolo aumento della produzione, che entro marzo dovrebbe raggiungere i 9,2 milioni di barili al giorno.

Non è la prima volta che Arabia Saudita e Russia hanno idee diverse su come gestire il delicato equilibrio che governa il mercato globale del petrolio, e se le loro divergenze dovessero proseguire nei prossimi mesi gli analisti temono un nuovo periodo di instabilità, come accaduto nei primi mesi della pandemia.

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