I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 5 gennaio

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 15.378 nuovi casi positivi da coronavirus e 649 morti a causa della COVID-19, la malattia causata dal virus.

Attualmente i ricoverati sono 25.964 (68 in più rispetto a ieri), di cui 2.569 nei reparti di terapia intensiva (10 in meno di ieri) e 23.395 negli altri reparti (78 in più di ieri). Sono stati analizzati in tutto 135.106 tamponi. È risultato positivo l’11,4 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 10.800 e i morti 348.

Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Veneto (3.151), Lazio, (1.719), Sicilia (1-576), Emilia-Romagna (1.606) e Lombardia (1.338).

Le principali notizie di oggi

• Oggi l’Italia è tornata in zona rossa, per due giorni. I giorni di zona rossa sono quelli con le misure più restrittive tra quelle decise dal governo con il decreto legge del 18 dicembre, che comunque permette una certa libertà di movimento anche in questi giorni grazie ad alcune deroghe. Sono consentiti soltanto gli spostamenti per lavoro, salute o necessità, e quelli giustificati dalla “deroga sulle visite”, quindi per andare in un’altra casa, rispettando alcuni limiti. In tutti questi casi serve l’autocertificazione.

• La sera di lunedì 4 gennaio il governo ha approvato un nuovo decreto legge – il cui testo non è ancora stato pubblicato – che prevede nuove restrizioni per contenere la pandemia da coronavirus. Per il periodo tra il 7 e il 15 gennaio 2021 ci sarà «il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute», mentre nel weekend del 9-10 gennaio verranno applicate su tutto il territorio nazionale le misure previste per la cosiddetta zona arancione. Il Consiglio dei ministri ha anche annunciato che verranno rivisti i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”, ma al momento non ha diffuso maggiori informazioni a riguardo.

• Il decreto stabilisce anche che l’insegnamento in presenza nelle scuole superiori riprenderà lunedì 11 gennaio per il 50 per cento degli studenti, e non il 7 gennaio, come era stato precedentemente deciso. Sardegna e Piemonte hanno annunciato che posticiperanno l’apertura delle scuole superiori rispettivamente al 15 e al 18 gennaio, ma le ordinanze non sono ancora state emanate. In tutte le regioni l’insegnamento sarà svolto tramite didattica a distanza a partire dal 7 gennaio.