Almeno 13 persone sono morte in diverse esplosioni nell’aeroporto di Aden, in Yemen

Persone che corrono dopo un'esplosione nell'aeroporto di Aden, in Yemen, poco dopo l'atterraggio di un aereo con a bordo il nuovo governo (AP Photo, LaPresse)
Persone che corrono dopo un'esplosione nell'aeroporto di Aden, in Yemen, poco dopo l'atterraggio di un aereo con a bordo il nuovo governo (AP Photo, LaPresse)

Mercoledì 30 dicembre almeno 13 persone sono morte e alcune decine sono state ferite a seguito di diverse esplosioni nell’aeroporto di Aden, una delle principali città dello Yemen, dove era appena atterrato un aereo in cui viaggiavano dall’Arabia Saudita i membri del nuovo governo yemenita, che sono rimasti illesi, secondo quanto scrive Reuters.

Non è ancora chiaro chi sia responsabile delle esplosioni. Dalle immagini delle televisioni che erano sul posto, sono confermate almeno due esplosioni, a distanza di circa 30 secondi l’una dall’altra, e potrebbe essercene stata una terza. Persone sul posto hanno testimoniato che la prima è avvenuta sulla pista d’atterraggio, mentre la seconda,  più vicina all’aeroporto, sembrava avere come obiettivo l’area lounge. Secondo Reuters, dopo la prima esplosione ci sono stati colpi di arma da fuoco provenienti da veicoli corazzati.

In Yemen è in corso da anni un conflitto che si è intensificato nel 2015, quando una coalizione di stati arabi guidata dai sauditi ha lanciato un’operazione militare per sconfiggere gli Houthi, un gruppo armato prevalentemente sciita dello Yemen, e ripristinare il governo del presidente Abdrabbuh Mansur Hadi, che era stato costretto alle dimissioni dagli Houthi ma è tuttora riconosciuto dalla comunità internazionale.

Il nuovo governo, con primo ministro Maeen Abdulmalik Saeed, è stato formato con l’intento di sanare la spaccatura tra le forze fedeli al presidente Abdrabbuh Mansour Hadi e il gruppo separatista Southern Transitional Council (STC), che nel 2017 ha proclamato l’autogoverno nel sud dello Yemen ed è sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti.