Virgin Galactic ha fallito un importante test

Il primo volo sperimentale dal nuovo spazioporto nel New Mexico è stato interrotto prima di raggiungere lo Spazio, ma i piani per il turismo spaziale restano

Lo spazioplano di Virgin Galactic durante il suo rientro allo spazioporto dopo il fallito test per raggiungere lo Spazio (Virgin Galactic)
Lo spazioplano di Virgin Galactic durante il suo rientro allo spazioporto dopo il fallito test per raggiungere lo Spazio (Virgin Galactic)

Il miliardario britannico Richard Branson ha da diversi anni una fissazione: il turismo spaziale. Attraverso la sua azienda Virgin Galactic, vuole offrire la possibilità di raggiungere lo Spazio e di sperimentare per qualche minuto l’assenza di peso, pagando almeno 250mila dollari per l’esperienza. Sabato, Virgin Galactic avrebbe dovuto compiere uno dei test finali in vista del trasporto dei suoi primi clienti, ma il suo “spazioplano” non ha collaborato: un malfunzionamento ha reso necessario un rientro anticipato, per motivi di sicurezza.

Virgin Galactic definisce il suo veicolo VSS Unity uno “spazioplano” perché in effetti si comporta come un aeroplano, in grado però di raggiungere gli strati più alti dell’atmosfera. Per arrivarci, VSS Unity decolla collegato a un aereo più grande, chiamato VMS Eve, che lo trasporta fino a circa 15mila metri di altitudine. A questo punto VSS Unity si scollega da VMS Eve e accende il proprio motore per continuare a guadagnare quota fino a raggiungere gli 80mila metri di altitudine, considerati convenzionalmente dalla NASA e dall’Aeronautica statunitense il limite oltre il quale inizia lo Spazio (la Federazione aeronautica internazionale fissa invece il limite a 100 chilometri).

Il video del secondo volo spaziale, un anno fa


Una volta in quota, VSS Unity spegne il proprio motore per consentire ai turisti spaziali a bordo di osservare la Terra da un punto di vista privilegiato, e di sperimentare per qualche minuto l’assenza di peso. La cabina dello spazioplano ha sei posti, più i due per i piloti, ed è dotata di 17 ampi oblò panoramici.


Il lancio di sabato era stato programmato per essere la prima partenza dallo spazioporto costruito da Virgin Galactic nel New Mexico (Stati Uniti), dopo i due precedenti test effettuati nel 2018 e nel 2019 in California. Dopo il decollo, lo spazioplano è stato trasportato alla quota di rilascio, si è sganciato da VMS Eve e ha avviato il proprio motore principale, che si è però spento pochi istanti dopo, rendendo necessaria l’interruzione del viaggio per compiere un rientro anticipato allo spazioporto.


Il CEO di Virgin Galactic, Michael Colglazier, ha in seguito spiegato che poco dopo il rilascio il computer di bordo dello spazioplano ha subìto un malfunzionamento, che ha fatto attivare i sistemi di sicurezza per spegnere il motore principale. I due piloti a bordo hanno preso i controlli e avviato il rientro, con una lunga planata che si è poi conclusa con un normale atterraggio, come previsto dai sistemi di sicurezza. In precedenza l’azienda aveva già compiuto alcuni test dal nuovo spazioporto, ma non aveva ancora tentato il raggiungimento dello Spazio.

Lo spazioporto di Virgin Galactic, e in primo piano il suo veicolo spaziale (Virgin Galactic)

Non è ancora chiaro come Virgin Galactic intenda procedere dopo il volo sperimentale fallito ieri. La società aveva in programma almeno un altro test prima del volo inaugurale, ma a questo punto potrebbe decidere di recuperare la mancata sperimentazione di sabato nelle prossime settimane. La prova seguente dovrebbe avere a bordo non solo i due piloti, ma anche alcuni tecnici ed esperti legati al progetto.

Su VSS Unity non c’erano passeggeri perché il volo era ancora sperimentale, nonostante Virgin Galactic abbia nei piani di avviare i viaggi con i turisti già il prossimo anno. La società ha venduto 600 biglietti a 250mila dollari l’uno, riservandosi di aumentare il prezzo quando riaprirà le vendite. Branson dovrebbe essere tra i passeggeri del volo inaugurale, previsto per una data da definire nel 2021.