Il Piemonte propone una tassa del 30 per cento sulle grandi aziende dell’e-commerce durante il lockdown


Il presidente del Piemonte Alberto Cirio all'inaugurazione degli Stati generali del mondo del lavoro 2020 al castello del Valentino di Torino, il 22 settembre 2020 (ANSA/TINO ROMANO)
Il presidente del Piemonte Alberto Cirio all'inaugurazione degli Stati generali del mondo del lavoro 2020 al castello del Valentino di Torino, il 22 settembre 2020 (ANSA/TINO ROMANO)

Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha presentato una proposta di legge regionale per la tassazione delle grandi aziende dell’e-commerce. La legge, che arriverà già oggi in consiglio regionale, dopo essere stata approvata dalla giunta, riguarda tutte le aziende con un fatturato globale di almeno 750 milioni di euro di cui 5,5 milioni in Italia. L’obiettivo del Piemonte è far diventare il provvedimento nazionale se almeno altri quattro consigli regionali lo condivideranno.

La proposta prevede due tassazioni separate. La prima, valida anche al di fuori del periodo della pandemia da coronavirus, prevede che le grandi multinazionale del web vengano tassate al 15 e non più al 3 per cento. Il Piemonte stima un introito annuale, a livello nazionale, di 2 miliardi di euro, contro i 700 milioni attuali. La differenza sarebbe utilizzata per sostenere le piccole imprese.

Il secondo punto della proposta prevedrebbe invece che dal 15 per cento, durante la crisi dovuta al coronavirus, la tassazione sulle grandi aziende dell’e-commerce passi al 30 per cento, per tutto il periodo delle chiusure delle attività dovute alle restrizioni imposte dal governo. Anche in questo caso i maggiori introiti andrebbero a sostenere le attività più piccole e maggiormente colpite dalle chiusure.

«Sono un liberale – ha detto Cirio – ma esserlo vuole dire garantire a tutti di partire dallo stesso punto. Perché l’e-commerce ha aumentato del 31 per cento le vendite dall’inizio dell’anno? Non perché è più bravo, ma perché i competitori erano chiusi a causa del Covid. Se guadagni di più noi ti facciamo i complimenti, ma se lo fai perché agli altri è impedito di lavorare per una decisione dello Stato necessaria per tutelare salute pubblica, allora c’è una distorsione. Ed è proprio questa distorsione che la nostra proposta di modifica della web tax intende correggere».