Le forze governative etiopi si stanno avvicinando alla capitale del Tigrè

(AP /Mulugeta Ayene)
(AP /Mulugeta Ayene)

L’Etiopia ha detto che le sue forze armate si stanno avvicinando alla capitale delle regione del Tigrè, Macallè, una città sull’altipiano di circa 500mila abitanti. Lo scontro tra il governo federale etiope e il Fronte di liberazione del Tigrè (TPLF), il partito che domina la regione del Tigrè e che è in conflitto con il governo centrale, va avanti da due settimane: in questo periodo sarebbero morte centinaia di persone e 30mila rifugiati sarebbero stati costretti a fuggire nel vicino Sudan.

Entrambe le parti in conflitto accusano l’altra di atrocità e di aver bloccato l’accesso agli aiuti umanitari. Il leader delle forze ribelli del Tigrè, Debretsion Gebremichael, ha confermato giovedì a Reuters che Macallè è stata bombardata, senza però fornire ulteriori dettagli. Il governo centrale ha negato di aver bombardato obiettivi civili.

Gli scontri armati tra i due schieramenti sono iniziati nella prima settimana di novembre, e si sono via via intensificati. Domenica le forze locali del Tigrè hanno lanciato alcuni razzi contro Asmara, la capitale della vicina Eritrea, probabilmente per cercare di “internazionalizzare” il conflitto: il TPLF, infatti, ha sostenuto che i soldati eritrei stiano combattendo a fianco dell’esercito etiope – affermazione che per ora non trova riscontri – nel tentativo di far sembrare il governo federale debole e in difficoltà, così in difficoltà da chiedere aiuto ai suoi nemici storici, gli eritrei.