Niente «baci, abbracci, festeggiamenti, festoni e festini» a Natale, ha detto Conte

Dobbiamo prepararci a festività più sobrie di quelle degli scorsi anni, ha detto il presidente del Consiglio

(LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili)
(LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili)

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è tornato a parlare del Natale, dopo che qualche giorno fa aveva detto che, al di là dei regali e delle professioni religiose, «è anche un momento di raccoglimento spirituale, quindi farlo con tantissime persone non viene troppo bene». Conte ha spiegato che il governo sta preparando diversi scenari sulla base dell’andamento dell’epidemia da coronavirus ma ha anche specificato che, comunque vada la situazione, questo sarà un Natale «più sobrio» senza troppi «baci abbracci, festeggiamenti, festoni, festini».
In particolare, ha detto che:

A Natale dobbiamo già predisporci a passare delle festività in modo più sobrio, più sobrio rispetto ai Natali scorsi e ci auguriamo rispetto al Natale prossimo. Quindi significa – l’ho già detto – che veglioni, festeggiamenti, baci, abbracci: questo non è possibile. Ma guardate che, al di là delle valutazioni scientifiche, qui occorre buon senso. Voi immaginate una settimana di socialità scatenata come quella che di solito ci accompagna durante le festività natalizie: significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva.

Ci auguriamo che l’economia possa comunque svilupparsi, che si possano comunque fare degli acquisti, scambiare anche dei doni, ma certo baci, abbracci, festeggiamenti, festoni, festini… non è pensabile, indipendentemente dalla curva epidemiologica.