Una canzone dei Clannad

Qualcosa di buono è rimasto di quella sbandata celtica/new age degli anni Ottanta, con l'aiuto del signore nella foto

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La storia di come nacque Take my breath away, la canzone di Top Gun che vinse l’Oscar. Canzone sfinente, ma le storie delle canzoni sono sempre belle.
Gucci ha fatto uno spot con la solita fantastica Only you degli Yazoo (ovvero Alison Moyet e Vince Clarke). Ci sono state critiche sulle coerenze temporali del video.
A febbraio esce un disco nuovo dei Weather Station, di cui avevo consigliato due settimane fa la canzone nuova, strana (ora ne hanno messa in giro un’altra, meno strana).
Invece a gennaio esce un disco nuovo di Ani DiFranco, della quale parlammo qui, e la canzone nuova è buona.
Oggi compie 60 anni Kim Wilde, cantante pop londinese di cose leggerine tentate brevemente dalla new wave, assai bionda, simpatica.

In a lifetime
Dicevamo ieri delle scelte un po’ povere della playlist messa online da Barack Obama per promuovere il suo libro: poi c’è anche una scelta strana che riguarda gli U2, ovvero Beautiful day. Che se tu vuoi mettere qualcosa degli U2 puoi scegliere banalmente ma sul sicuro una delle loro cose grandissime degli anni Ottanta o primi Novanta (One); oppure con maggiore originalità pescare quella gran canzone un po’ più trascurata in qualche disco o collaborazione. Ma il singolo del loro disco facile e mainstream del Duemila? Comunque, sono l’ultimo a potersi permettere di giudicare le playlist altrui, avete ragione. E in effetti volevo dire un’altra cosa: ed è che tutto quello che rende speciale pure Beautiful day è Bono.

Bono rende speciale quasi tutto. Persino quelle cose imbarazzanti se le fa qualcun altro, tipo i duetti o i duetti coi tenori. Santi numi. Eppure Miss Sarajevo è molto bella, Bono è speciale e si sopravvive pure all’intervento di Pavarotti. Dici che il fiume trova la via del mare. Oltre i confini e le terre assetate.
Perché Bono ha una voce che è la voce di Bono, ma non gli basta e si sforza di farci delle cose diverse ogni volta. Sta disciplinato e dolce in Miss Sarajevo, perché deve arrivare Pavarotti.

Invece quella volta coi Clannad l’ospite d’onore era lui. Loro erano una band di famiglia irlandese, fratelli e sorelle e zii (una sorella era Enya, che poi se ne andò per conto suo) che guidarono una moda di musica celtica/new age negli anni Ottanta ed ebbero momenti di gran successo. Il principale momento fu un disco del 1985 in cui stava questa canzone con Bono, che ha qualcosa di un po’ datato e stucchevole nei suoni. Un po’ anche nel modo svenevole di cantare di lei, che però diventa perfetto nell’equilibrio con l’ingresso di lui e le sue prodezze.
We begin again
As the storm breaks through
So the light shines in you

Lei, Maire Brennan, la raccontò così: «Arrivò in studio e improvvisò la sua parte in sole due prove, inventando gran parte delle parole al volo. Tutto quanto prese dieci minuti. Fu una delle cose più notevoli che abbia mai visto in uno studio di registrazione»
Unless the sound can save your body and soul
Unless it disappears


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