Dominic Cummings, uno dei più stretti e controversi consiglieri di Boris Johnson, ha lasciato il suo incarico

(Guardian)
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Dominic Cummings, il principale consigliere del primo ministro britannico Boris Johnson nonché una delle figure più influenti nella destra britannica, ha lasciato il suo incarico. Cummings ha avuto un colloquio di circa 45 minuti con Johnson nel pomeriggio di venerdì, secondo quanto riportato da BBC, ed è poi uscito dalla residenza del primo ministro con una grossa scatola di cartone.


Le sue dimissioni avranno effetto immediato: la decisione di interrompere subito, secondo BBC, è stata presa in accordo con Johnson, anche se era stata inizialmente valutata la possibilità che Cummings mantenesse la sua posizione fino alla fine dell’anno.

Cummings ha 48 anni e negli ultimi anni è diventato il consulente politico più famoso del paese: tra le altre cose ha diretto il comitato elettorale che ha promosso l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea al referendum su Brexit del 2016, ed è stato, appunto, uno dei più stretti e controversi consiglieri di Boris Johnson.

Le dimissioni non sono arrivate all’improvviso: secondo BBC, si discuteva dalla scorsa estate di una possibile riorganizzazione dei ruoli nel gruppo più stretto di consiglieri di Johnson, e del fatto che Cummings potesse decidere di andarsene (o venisse escluso).
Lo scorso maggio, inoltre, Cummings era stato al centro di un scandalo, quando era andato a trovare i propri genitori violando le restrizioni che erano state imposte per limitare la diffusione dei contagi da coronavirus.

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