È morta Lucille Bridges, protagonista di una nota storia di diritti civili negli Stati Uniti

Nel 1960 iscrisse sua figlia di sei anni in una scuola della Louisiana frequentata solo da bianchi, subendo per anni insulti e minacce razziste

Lucille Bridges di fronte al quadro di Norman Rockwell "Il problema con cui conviviamo", a Houston, Texas (AP Photo/Houston Chronicle, Steve Ueckert, File)
Lucille Bridges di fronte al quadro di Norman Rockwell "Il problema con cui conviviamo", a Houston, Texas (AP Photo/Houston Chronicle, Steve Ueckert, File)

Il 10 novembre è morta Lucille Bridges, protagonista di una nota storia di diritti civili negli Stati Uniti, rappresentata anche da un famoso quadro del pittore Norman Rockwell. Bridges aveva 86 anni, era malata da tempo, e viveva a New Orleans, in Louisiana.

Divenne famosissima nel 1960 quando iscrisse sua figlia Ruby, di sei anni, a una scuola frequentata solo da bianchi: per via della sua decisione subì per anni violenze e insulti dalla comunità locale, ancora molto razzista. «Il nostro paese ha perso un’eroina», ha commentato sua figlia Ruby, che oggi è una nota attivista per i diritti degli afroamericani.

Lucille Bridges davanti al dipinto di Norman Rockwell ispirato alla sua storia, esposto al Museum of Fine Arts di Houston, Texas (AP Photo/Houston Chronicle, Steve Ueckert)

Lucille Bridges era nata nel 1934 a Tylertown, Mississippi. Sua madre e suo padre erano contadini. Dopo avere lasciato la scuola per aiutare la famiglia nei campi divenne una collaboratrice domestica. Nel 1954 sposò suo marito Abon, ed ebbero otto figli. Nel 1956 i Bridges si trasferirono a New Orleans, in Louisiana, per garantire ai loro figli un’educazione migliore. Quattro anni dopo Ruby superò un esame per essere ammessa alla scuola elementare William Frantz, che come moltissime altre scuole del Sud era stata desegregata – cioè aperta anche ai neri – grazie a una sentenza della Corte Suprema di qualche anno prima.

I bambini neri che volevano frequentare la scuola dovevano comunque superare un esame. Nel 1960 ci provarono in 165, ma solo cinque furono ammessi, e solo Ruby Bridges venne regolarmente iscritta. Il primo giorno di scuola Lucille e Ruby si trovarono di fronte un corteo razzista che invocava il ritorno della segregazione e brandiva uova e pomodori. Le due furono scortate e protette da agenti federali. Per un anno ogni mattina Bridges accompagnò Ruby a scuola alla mattina, temendo ulteriori violenze: sia lei sia Abon persero il lavoro a causa dell’ostilità della comunità locale, e per anni furono mantenuti dalle associazioni per i diritti civili.

La storia di Bridges diventò un caso nazionale e ispirò Rockwell a ritrarre Ruby Bridge in un quadro intitolato Il problema con cui conviviamo, che oggi è esposto a Houston, in Texas, e nel 2011 fu anche prestato alla Casa Bianca durante l’amministrazione di Barack Obama.