In Alaska ha vinto Donald Trump, e i Repubblicani hanno mantenuto il loro seggio al Senato

Un seggio a Eagle River, Alaska. (Anne Raup/Anchorage Daily News via AP)
Un seggio a Eagle River, Alaska. (Anne Raup/Anchorage Daily News via AP)

Mercoledì pomeriggio i principali media americani hanno previsto che il presidente uscente Donald Trump ha vinto le elezioni nello stato dell’Alaska, come ampiamente pronosticato e come evidente dai risultati parziali. Le tempistiche molto lente dello scrutinio però avevano spinto i media a non assegnare lo stato fino ad oggi. Con lo spoglio al 75 per cento, Trump è avanti con il 56,9 per cento dei voti. Con i suoi 3 grandi elettori, comunque, l’Alaska è ormai ininfluente ai fini del risultato delle presidenziali, che sono state vinte dal Democratico Joe Biden che probabilmente otterrà alla fine 306 grandi elettori.

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Più importante invece è la previsione, arrivata sempre nel pomeriggio, della riconferma del Repubblicano Dan Sullivan al Senato: il suo seggio in Alaska era conteso dal candidato indipendente Al Gross, che era sostenuto dai Democratici. La vittoria di Sullivan, che era prevista ma non certissima, sposta quindi l’attenzione sulla Georgia: i due seggi del Senato statunitense ancora in ballo si decideranno in due ballottaggi previsti per gennaio, e saranno decisivi nel confermare la maggioranza dei Repubblicani (favoriti e attualmente con 49 seggi) o nell’assegnarla ai Democratici (48). Raggiungendo i 50 seggi, infatti, avrebbero la maggioranza grazie al voto della futura vice presidente Kamala Harris.

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