(ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)

La Cassazione ha assolto Roberto Maroni dall’accusa di aver fatto assumere una sua ex collaboratrice da una società della regione Lombardia

Roberto Maroni, ex ministro, ex presidente della Lombardia ed ex segretario della Lega Nord, è stato assolto dalla Corte di Cassazione dall’accusa di aver fatto assumere una sua ex collaboratrice a Eupolis, una società controllata dalla regione che si occupa di formazione. La Cassazione ha infatti annullato, “senza rinvio” a un nuovo processo, la sentenza del novembre del 2019 della Corte d’appello che aveva condannato Maroni a un anno di reclusione e a 450 euro di multa.

Maroni era stato condannato in primo e secondo grado per «concorso in turbata libertà degli incanti», reato che ora la Cassazione definisce «non configurabile». Oltre a Maroni sono stati assolti anche gli altri tre co-imputati del processo: Giacomo Ciriello, ex capo di segreteria del presidente della Lombardia, Andrea Gibelli, ex segretario generale della regione, e Mara Carluccio, la persona che secondo l’accusa sarebbe stata fatta assumere da Maroni.

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