Christian Coleman, campione del mondo dei 100 metri, è stato sospeso due anni per aver violato le norme antidoping

(Alexander Hassenstein/Getty Images for IAAF )
(Alexander Hassenstein/Getty Images for IAAF )

Il velocista statunitense Christian Coleman, campione mondiale in carica dei 100 metri piani, è stato sospeso due anni da ogni attività per aver violato le norme antidoping e non potrà quindi partecipare alle Olimpiadi estive di Tokyo nel 2021, se queste verranno disputate. Coleman, considerato l’uomo più veloce al mondo da almeno due anni, era stato sospeso in via precauzionale a giugno dopo essere risultato irreperibile per tre diversi test antidoping nel 2019, l’ultimo dei quali lo scorso 9 dicembre. Martedì l’Athletics Integrity Unit ha emesso la sua sentenza definitiva, contro la quale i rappresentanti legali dell’atleta presenteranno ricorso.

In precedenza Coleman aveva già rischiato una squalifica per motivi simili, dopo che in tre date diverse (6 giugno 2018, 16 gennaio 2019 e 26 aprile 2019) non si era fatto trovare nel luogo indicato nei documenti whereabouts agli ispettori. Successivamente, però, l’agenzia antidoping statunitense e quella mondiale conclusero che la prima delle tre violazioni, seppur datata 6 giugno, si riferiva in realtà al primo aprile, quindi a più di un anno di distanza dall’ultima, eliminando così il rischio della squalifica automatica prevista in caso di tre violazioni in dodici mesi.