In Libia è stato arrestato il noto trafficante di esseri umani Abdul Raman al Milad, conosciuto come “Bija”
Il governo di Tripoli, guidato dal primo ministro Fayez al Serraj e unico riconosciuto come legittimo dall’ONU, ha arrestato Abdul Raman al Milad, noto trafficante di esseri umani e conosciuto come “Bija”. Il ministero dell’Interno libico ha detto che Bija è stato arrestato per traffico di esseri umani e per contrabbando di carburante. Per il momento non si hanno altre informazioni.
Di Bija avevano parlato parecchio i giornali italiani nel 2019, dopo che Nello Scavo, giornalista di Avvenire, aveva raccontato di un suo sorprendente (e prima di allora segreto) incontro con il governo italiano avvenuto nel Cara di Mineo di Catania nel 2017. La notizia era stata molto importante ed era risultata particolarmente imbarazzante per le autorità italiane, perché avvalorava la tesi degli accordi tra il ministero dell’Interno – allora guidato da Marco Minniti – e le milizie libiche che controllavano il traffico di esseri umani per fermare il flusso di migranti. Un anno dopo, nel giugno 2018, l’ONU aveva inserito Bija nella lista delle persone coinvolte nel traffico di esseri umani.
L’arresto di Bija, ex capo della Guardia costiera libica di Zawhia, ha già provocato le prime conseguenze, ha scritto sull’Espresso la giornalista Francesca Mannocchi, esperta di Libia. Le milizie di Zawhia hanno organizzato diverse proteste e minacciato ulteriori azioni se Bija non dovesse essere liberato. Il suo arresto, avvenuto tardivamente da parte delle autorità di Tripoli, sembra riflettere inoltre uno scontro di poteri all’interno del governo per determinare chi diventerà il prossimo primo ministro, ha aggiunto Mannocchi.