A Palermo ci sono stati 20 arresti per mafia

Un fermo immagine tratto da un video dei Carabinieri di Palermo che documenta le estorsioni nel quartiere Borgo Vecchio, 13 ottobre 2010 (ANSA/CARABINIERI)
Un fermo immagine tratto da un video dei Carabinieri di Palermo che documenta le estorsioni nel quartiere Borgo Vecchio, 13 ottobre 2010 (ANSA/CARABINIERI)

A Palermo 20 persone sono state arrestate dai carabinieri con le accuse, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, ai furti e alla ricettazione, tentato omicidio aggravato, estorsioni e danneggiamenti. In particolare sarebbero state accertate dalla Direzione Distrettuale Antimafia oltre 20 estorsioni, 13 delle quali scoperte grazie alla denunce spontanee dei commercianti del quartiere palermitano Borgo Vecchio, vittime delle estorsioni stesse. In altri 5 casi i commercianti hanno ammesso di aver pagato la “protezione” mafiosa solo dopo essere stati convocati in procura.

Tra gli arrestati c’è anche Angelo Monti, considerato nell’inchiesta il nuovo reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. La famiglia avrebbe anche fatto pressioni sui gruppi ultras del Palermo per evitare scontri fra le tifoserie con il fine di assicurare che le partite si svolgessero regolarmente e che non si creassero problemi per uno storico capo ultrà, che secondo la procura era l’uomo di collegamento fra Cosa nostra e la tifoseria. La procura ha escluso qualsiasi coinvolgimento della società calcistica.

La famiglia mafiosa avrebbe inoltre controllato le celebrazioni in onore della patrona del quartiere, Madre Sant’Anna, come quelle dal 21 al 28 luglio del 2019. Ai commercianti del quartiere venivano chiesti soldi per finanziare serate canore organizzate dalla famiglia mafiosa che ingaggiava autonomamente cantanti neomelodici locali. I soldi raccolti erano utilizzati anche per finanziare le attività criminali della famiglia e per sostenere i membri della stessa famiglia che si trovavano in carcere.