Perché si parla molto di Pasquale Tridico

Un mese fa il presidente dell'INPS indicato dal M5S si è fatto raddoppiare lo stipendio su proposta dello stesso INPS, ha scoperto Repubblica

(ANSA/FABIO FRUSTACI)
(ANSA/FABIO FRUSTACI)

Un’inchiesta di Repubblica pubblicata sabato sostiene che un mese fa Pasquale Tridico, che da maggio 2019 è presidente dell’INPS, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, abbia avuto un notevole aumento di stipendio suggerito dallo stesso Istituto. L’aumento – si parla del doppio del suo vecchio stipendio – era stato proposto ad aprile dal consiglio di amministrazione dell’INPS ed è stato approvato ad agosto con un decreto firmato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La notizia sta circolando molto soprattutto perché Tridico è stato indicato dal Movimento 5 Stelle, che da anni porta avanti una campagna per ridurre gli stipendi di parlamentari e alti funzionari dello stato.

Secondo l’articolo su Repubblica di Giovanna Vitale, lo stipendio di Tridico era di 62mila euro annui lordi ed è stato portato a 150mila euro: un compenso superiore a quello di circa 103mila euro che riceveva il suo precedessore Tito Boeri. La richiesta fatta ad aprile dal consiglio di amministrazione dell’INPS partiva dalla premessa che gli aumenti fossero possibili perché nei mesi precedenti INPS aveva avuto una “riduzione strutturale delle proprie spese di funzionamento”, pari a poco più di 500mila euro.

Inoltre, come ha scritto il Fatto Quotidiano, «un aumento era previsto – anche se non nell’importo – dalla legge che nel marzo 2019, sotto il governo gialloverde», aveva «riformato la governance» di INPS e INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro).

Il decreto interministeriale del 7 agosto fra l’altro non riguarda solo Tridico e il suo stipendio: più in generale, riguarda infatti «gli emolumenti annui lordi […]  da corrispondere al Presidente, al Vice Presidente e ai consiglieri di amministrazione di INPS e di INAIL». Nel caso dei presidenti degli istituti si parla di 150mila euro l’anno, nel caso di vicepresidenti di 40mila o 60mila euro (questa seconda cifra nel caso in cui ci siano deleghe) e per i consiglieri di amministrazione prevede invece un emolumento annuale lordo di 23mila euro.

Il decreto precisa inoltre, nel suo ultimo punto, che «gli emolumenti definiti con il presente articolo sono riconosciuti con decorrenza dalla data di nomina del Presidente, del Vice Presidente e dei consiglieri di amministrazione di INPS e di INAIL». Secondo Vitale, nel caso di Tridico ci sarebbero quindi circa 100mila euro di “arretrati”.

– Leggi anche: Il grande fiasco del sito dell’INPS

Repubblica precisa che Marialuisa Gnecchi, vicepresidente di INPS dal febbraio di quest’anno, è pensionata e «svolge l’incarico a titolo gratuito». Secondo quanto scrive Adnkronos diversi parlamentari del Movimento 5 Stelle stanno chiedendo internamente di prendere le distanze dalla decisione del precedente governo di aumentare gli stipendi di INPS e INAIL.

– Luca Sofri: Cos’è e cosa non è il “caso Tridico”