Un’altra canzone dei National

Quello nella foto fa la sua parte, ma il grosso del lavoro stavolta l'ha fatto un altro

(Savenok/Getty Images for Tibet House)
(Savenok/Getty Images for Tibet House)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
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Sarah Huckabee ha scritto un libro, e ha raccontato che secondo Donald Trump quello di November rain dei Guns N’ Roses è il miglior video di sempre.

I need my girl
Dei National avevamo già parlato per questa canzone qui, più recente. Lui adesso sta per pubblicare un disco da solo. Lui è Matt Berninger, che è quello che canta, quello più famoso e più figo. Nella band c’è anche Aaron Dessner che a sua volta sta avendo le sue soddisfazioni avendo messo mano a quel disco – deboluccio, ma pare siamo in pochi a pensarlo – di Taylor Swift che sta andando forte nelle ultime settimane (soprattutto negli Stati Uniti).

I need my girl invece era in un disco del 2013. Berninger ci mette la voce e il modo di cantare con cui potrebbe fare un po’ qualunque cosa, ma bisogna ammettere che tutta la canzone è risolta da quello strimpello incessante di chitarra, inventato da Dessner strimpellando.
“I almost didn’t send this to Matt as it was something I did quickly – it’s simple, but he loves that kind of thing. There’s something very heartfelt about it.”
Sono tre note (e qualcun’altra intorno), magari potrei impararle persino io.

È una canzone di aver perso qualcuno, o temere di perderlo, e sentirne la mancanza.
Remember when you lost your shit and
Drove the car into the garden?
You got out and said, “I’m sorry”
To the vines and no one saw it
I need my girl
I need my girl

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