L’associazione di categoria della consegna di cibo a domicilio e il sindacato UGL hanno firmato un contratto collettivo nazionale che prevede nuove tutele per i rider

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Mercoledì AssoDelivery, l’associazione che rappresenta le principali aziende del settore della consegna del cibo a casa – Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats – e il sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro) hanno firmato un contratto collettivo nazionale che introduce nuove tutele per i rider, che all’interno del contratto saranno comunque inquadrati come lavoratori autonomi e non come subordinati.

Il contratto prevede un compenso minimo di dieci euro per ogni ora lavorata, una indennità integrativa per il lavoro notturno, festivo e in caso di maltempo, la copertura assicurativa infortunistica e per danni a terzi, la fornitura gratuita delle dotazioni di sicurezza e la formazione in materia di sicurezza stradale e nel trasporto di alimenti.

Il contratto è stato firmato soltanto dall’UGL e non da altri sindacati che in passato si erano battuti per il riconoscimento da parte delle aziende (e della legge) del lavoro dei rider come quello di lavoratori subordinati, con tutte le tutele che ne conseguono.

Lo scorso 29 maggio ll Tribunale di Milano aveva disposto il commissariamento della filiale italiana di Uber, la società conosciuta soprattutto per il suo servizio a metà tra i taxi e il noleggio di auto con autista, ma anche per il servizio di consegna di cibo a domicilio Uber Eats.

Il provvedimento era stato preso per il presunto sfruttamento dei rider di Uber Eats, e la società era accusata di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in riferimento all’art. 603 bis del codice penale, il cosiddetto “caporalato”. Il contratto collettivo nazionale firmato da AssoDelivery e UGL prevede anche che le aziende si impegnino nella lotta al caporalato e al lavoro irregolare.