Altri due esponenti dell’opposizione bielorussa sono stati arrestati

Una carica della polizia bielorussa in tenuta antisommossa a Minsk durante le manifestazione di protesta del 30 agosto 2020 (Misha Friedman/Getty Images)
Una carica della polizia bielorussa in tenuta antisommossa a Minsk durante le manifestazione di protesta del 30 agosto 2020 (Misha Friedman/Getty Images)

Maxim Znak e Antonina Konovalova, due esponenti dell’opposizione bielorussa, sono stati arrestati mercoledì. Secondo l’agenzia Interfax Znak sarebbe stato arrestato da uomini incappucciati in borghese, con modalità simili a quella con cui lunedì, secondo una testimone, sarebbe stata arrestata Maria Kolesnikova, una dei principali leader dell’opposizione.

Svetlana Tikhanovskaya, la principale candidata dell’opposizione alle elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto, che ora si trova in Lituania, ha scritto sul suo canale Telegram che Antonina Konovalova è scomparsa e non si sa dove si trovi.

Non si hanno intanto ancora notizie certe su Maria Kolesnikova, che sarebbe stata arrestata nella notte tra lunedì e martedì mentre cercava di superare il confine con l’Ucraina, dopo essere stata rapita lunedì mattina da uomini incappucciati non identificati nel centro della capitale Minsk, nella zona del museo artistico nazionale.

Nel pomeriggio di martedì sono state diffuse due diverse versioni sull’arresto al confine di Kolesnikova. Il capo della polizia di frontiera bielorussa di Alexandrovka, Anton Bychkovsky, ha detto all’agenzia di Stato Belta che, intorno alle 4 del mattino di martedì, Kolesnikova, che viaggiava con Anton Kravtsov e Ivan Rodnenkov (altri due esponenti dell’opposizione di cui non si avevano notizie da lunedì), aveva cercato di attraversare il confine in macchina. Sempre secondo Bychkovsky quando gli agenti di frontiera hanno cercato di fermare l’auto questa ha accelerato e Kolesnikova è stata sbalzata fuori dal veicolo.

L’Ucraina ha invece dato una versione diversa. Secondo il ministro dell’Interno ucraino Anton Gerashenko, Kolesnikova e gli altri due attivisti sarebbero stati costretti ad attraversare il confine, quindi a un espatrio forzato per indebolire l’opposizione bielorussa. Secondo una fonte dell’agenzia Interfax-Ucraina, al momento del passaggio alla dogana, Kolesnikova sarebbe riuscita a uscire dalla macchina e a strappare il passaporto per impedire che fosse espatriata. Quindi sarebbe stata arrestata.

L’auto con a bordo Kravtsov e Rodnenkov ha proseguito invece verso l’Ucraina. Non si sa chi la stesse guidando, ma secondo il Washington Post le auto che in passato hanno portato fuori dalla Bielorussia gli oppositori del regime erano guidate da agenti della sicurezza nazionale. Il Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa martedì mattina aveva confermato che Maria Kolesnikova non aveva intenzione di lasciare la Bielorussia volontariamente.

Sempre mercoledì la scrittrice bielorussa Svetlana Alexievich, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2015, ha raccontato che uomini incappucciati hanno tentato di entrare in casa sua. Alexievich è l’unica figura di spicco dell’opposizione a essere in Bielorussia e a non essere stata ancora arrestata.