Ad alcuni animali negli zoo mancano le persone

La pandemia ha insegnato a chi lavora negli zoo che gli animali prestano attenzione ai visitatori molto più di quanto si pensasse, quindi è stato necessario trovare modi per intrattenerli

Una dipendente dello zoo di Oakland, in California, nutre le giraffe, il 2 luglio 2020 (La Presse/AP Photo/Ben Margot)
Una dipendente dello zoo di Oakland, in California, nutre le giraffe, il 2 luglio 2020 (La Presse/AP Photo/Ben Margot)

Molti zoo del mondo sono o sono stati chiusi a causa delle restrizioni per il coronavirus, e le persone che ci lavorano si sono ingegnate in vari modi per non far “soffrire la solitudine” ad alcuni animali, ha raccontato il Wall Street Journal. Infatti il comportamento degli animali degli zoo è cambiato durante i mesi di chiusura, segno che si erano accorti dell’assenza dei visitatori. Per alcuni di loro, appartenenti alle specie più socievoli, ci sono state ripercussioni negative: erano meno attivi, o mangiavano meno. Per questo, anche se è bene non umanizzare troppo gli animali, si può dire che abbiano sentito la mancanza delle persone.

L’effetto si è visto in particolare sulle scimmie, per esempio su Jax, un mandrillo (la specie di Rafiki del Re leone), che vive nello zoo di Phoenix, in Arizona. Normalmente Jax salta e si muove nel suo spazio quando vede i visitatori dall’altra parte del vetro, ma durante i mesi di chiusura passava la maggior parte del tempo disteso, senza fare nulla. Per questo Mary Yoder, responsabile dei primati dello zoo, gli ha fatto visita più spesso, parlandogli e pranzando di fronte a lui. Col tempo le visite sembrano aver avuto effetto perché Jax ha ripreso a muoversi e saltare, oltre che a mostrare i denti a Yoder, che per i mandrilli è un modo di dimostrare socievolezza. Yoder ha detto che l’esperienza della pandemia ha insegnato a chi lavora negli zoo che gli animali prestano attenzione ai visitatori molto più di quanto si pensasse.

I due giovani scimpanzé del Parco Royev Ruchey di Krasnoyarsk, in Russia, dormivano e mangiavano meno in assenza dei visitatori. Inizialmente il personale dello zoo aveva cercato di distrarli dando loro alcuni giocattoli, ma non c’erano stati miglioramenti. L’umore delle due scimmie è migliorato solo quando si è deciso di fargli vedere Il re leone su un tablet. Una delle due, ha detto il direttore dello zoo Andrey Gorban, non staccava gli occhi dallo schermo. Un’altra strategia utilizzata dai dipendenti della struttura per intrattenere gli animali era cambiarsi d’abito più volte durante il giorno, per dare l’impressione che ci fosse più gente in giro.

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Un altro esempio di animali che hanno risentito dell’assenza delle persone è quello dei suricati dello zoo di Adelaide, in Australia. Il personale dello zoo aveva notato che sembravano meno attivi del solito, e per stimolarli e tenerli occupati hanno utilizzato una macchinina telecomandata. Mark Smith, il direttore dello zoo, ha detto al Wall Street Journal che i suricati seguono la macchinina da dietro il vetro che li separa da lei e alcuni salgono sopra le rocce presenti nel loro habitat per poterla vedere meglio. Per l’emù Cecil invece lo zoo ha allestito una specie di albero di Natale, decorato con lampadine e sfere da discoteca che riflettono la luce: l’albero non è a portata di becco per l’uccello, ma lo intrattiene in modo simile a come farebbero i visitatori umani.

Un tipo di uccelli molto socievole sono i cacatuidi, una famiglia di pappagalli. Al RainForest Adventures Discovery Zoo di Sevierville, in Tennessee, vive una cacatua femmina di nome Row che deve il suo nome a una nota filastrocca di cui ha imparato a ripetere il primo verso: «Row, row, row your boat». Quando ci sono dei visitatori Row è abituata a sentirsi rispondere con i successivi versi della filastrocca. Ora che lo zoo è chiuso e non ha un pubblico, Row sembra aver perso l’interesse a cantare la canzoncina, cercando invano la partecipazione degli altri uccelli che vivono con lei.

Negli scorsi mesi sono stati diffusi su internet vari video in cui si vedevano pinguini e altri animali “gestibili” portati in giro per gli zoo o per gli acquari per vedere, a loro volta, altri animali. Queste visite guidate non erano state organizzate solo per divertire le persone sui social network, ma anche per tenere occupati gli animali. Ad aprile un articolo del Guardian dedicato agli zoo della Nuova Zelanda raccontava che gli addetti alla cura degli animali portavano a spasso i lama e i dinghi e spruzzavano del profumo in alcuni punti nascosti del recinto dei leoni per incuriosirli. Per intrattenere i chea, un tipo di pappagalli, creavano dei rompicapo da risolvere per trovare il cibo (i pappagalli sono abili a risolverli) o facevano risuonare dei rumori inusuali nelle loro voliere.

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Anche animali che solitamente sembrano meno sensibili alla presenza delle persone sembrano essersi accorti della loro assenza. I gatti viverrini dello Smithsonian’s National Zoo di Washington solitamente ignorano gli umani, compreso il responsabile dello zoo Bryan Amaral, perché sono animali molto riservati. Durante il periodo di chiusura però sembravano accorgersi della presenza di Amaral durante le sue passeggiate per lo zoo.

In alcuni casi chi lavora negli zoo ha dovuto cercare delle soluzioni per evitare che le specie meno socievoli si disabituassero troppo alla presenza delle persone. È successo ad esempio all’Acquario Sumida di Tokyo, dove il personale ha usato dei tablet per organizzare visite a distanza alla vasca delle anguille. Sono pesci che tendono a nascondersi quando vedono i visitatori, a meno che non siano abituati alla loro presenza. Le visite a distanza in videochat servono per evitare che le anguille «si nascondano nella sabbia quando una persona si avvicina», ha spiegato lo zoo.

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Ci sono comunque stati dei casi in cui l’assenza dei visitatori ha avuto degli effetti positivi sugli animali. Alex, una femmina di orango che vive nel Milwaukee County Zoo, in Wisconsin, non apprezza i rumori forti e durante il periodo di chiusura dello zoo, nel silenzio generale, si muoveva di più nel suo spazio. Ora che lo zoo ha riaperto Alex osserva le persone da lontano, ma se non ci sono urla non è disturbata dalla loro presenza.