Bruno Dey
Bruno Dey si copre il volto durante il processo. Amburgo, Germania, 23 luglio 2020 (Daniel Bockwoldt-Pool/Getty Images)

Un’ex guardia di un lager nazista è stata condannata a 2 anni di carcere per 5.232 omicidi

Giovedì 23 luglio Bruno Dey, un uomo di 93 anni che era diventato una guardia nel campo di concentramento di Stutthof, in Polonia, quando ne aveva soltanto 17, è stato condannato a due anni di carcere da un tribunale di Amburgo, in Germania, per l’omicidio in concorso di oltre 5mila prigionieri. La pena è stata sospesa a causa della sua età avanzata. Poichè Dey aveva meno di 18 anni all’epoca dei reati è stato processato dal tribunale per i minori. Poteva ricevere una condanna fino a 10 anni di carcere, ma vista la sua età era stato considerato improbabile che potesse scontarla.

Dey era stato in servizio nelle SS-Totenkopfverbände («Unità testa di morto») tra il 1944 e il 1945 nel campo 40 chilometri a est della città polacca di Danzica occupata dai nazisti dove sarebbero stati uccisi 5.232 internati. Dey non ha mai negato di essere stato una guardia al campo di Stutthof, ma durante il processo ha detto di non aver mai preso parte direttamente a nessun omicidio e si è perciò dichiarato innocente. Fra le 5.232 vittime quasi 5mila sarebbero morte di tifo a causa delle pessime condizioni igieniche del campo. Dey, secondo l’accusa, sarebbe stato coinvolto nella morte di 200 persone uccise con il gas Zyklon B e di altre 30 con un colpo alla nuca.

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